Si è detto pronto ad aprire un ciclo ad Avellino, a conquistare l’affetto di una piazza ancora scettica nei suoi confronti e poi ha battibeccato con qualche giornalista presente alla sua presentazione, per quell’esultanza di 12 anni anni fa, quando allenava la Juve Stabia: “Non ho mai cantato chi non salta è di Avellino, trovatemi il video in cui l’ho fatto, non è vero nulla – ha urlato in conferenza stampa Ezio Capuano -. E poi è roba di tanto tempo fa. Giocammo a porte chiuse perché nel nostro stadio trovarono delle “bombe”, la sera prima un ragazzo a cui voglio bene (era Castaldo…) si sentì male e non giocò la partita. L’Avellino era prima in classifica, ho esultato in quel modo (saltando sul tettuccio di un’auto…), perché avevamo battuto la capolista, non l’Avellino. Ora darei il sangue per salvarlo, ma non mi sono mai pentito di quella situazione”.
Capuano ha sostituito l’esonerato Ignoffo: “Gli mando i miei saluti e i miei complimenti. La squadra può salvarsi, l’obiettivo è alla portata. Attendevo questo momento dal 1996, sono fiero e orgoglioso di allenare l’Avellino e sono pronto a conquistare l’affetto dei tifosi: io sono un guerriero, non ho paura di nessuno, né del Bari, né della Reggina, di nessuno. Non sono mica un debole”.
Prima della presentazione ufficiale ha parlato il presidente Claudio Mauriello: “Avevamo dato a Ignoffo una fiducia a tempo, poi abbiamo deciso di esonerarlo, muovendoci in fretta e sbagliando nei suoi confronti. Ma i risultati insoddisfacenti ci hanno spinto a cambiare allenatore. Capuano farà bene, ne sono sicuro. Gli abbiamo chiesto di tirare fuori il meglio dalle eccellenze che abbiamo in rosa. Dal punto di vista societario siamo tranquilli, abbiamo pagato gli stipendi a ottobre, faremo lo stesso a dicembre, poi a gennaio se avremo possibilità di farlo interverremo sul mercato, seguendo le direttive di Capuano e Di Somma. La società è in vendita, al prezzo deciso dai tecnici. De Cesare? A breve terrà una conferenza stampa…”.