Claudio Mauriello e Gianandrea De Cesare non si sono ancora dimessi. Tergiversano e, secondo quanto sostenuto dai potenziali acquirenti, ci sarebbe addirittura la richiesta del patron della Sidigas di inserire nel contratto di vendita la clausola di recompra, ovvero la possibilità di riacquistare l’Avellino tra un anno a determinate condizioni economiche e tecniche, oppure di trattenere il suo 5% del club.
La cordata Izzo-Circelli non è assolutamente d’accordo e ha diffuso (a mezzo di altri organi di informazione) un comunicato stampa nei confronti dell’attuale proprietà, imponendo un ultimatum che scade domani, sabato 30 novembre, alle ore 12: dimissioni del Consiglio di Amministrazione oppure la trattativa salta definitivamente.
L’ultimatum è stato diffuso dalla IDC (questo il nome della nuova società che rileverà l’Avellino) che è l’acroniomo di Izzo, Di Matteo, Circelli (ma Di Matteo non era uscito dalla compagine societaria?) per una vicenda che al momento fa passare in secondo piano l’aspetto agonistico, con l’Avellino impegnato domenica a Viterbo.
Domani a mezzogiorno, mentre Eziolino Capuano terrà la conferenza stampa di vigilia del prossimo incontro di calcio, sapremo se l’Avellino cambierà proprietà.
L’Avellino sarebbe l’unica società di calcio al mondo che – in maniera paradossale – ha trasferito la sua proprietà mantenendo la governance espressione della precedente compagine attinta da provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria che ne impediscono le disposizioni patrimoniali.
Bisogna comprendere che la complessa attività fino ad oggi svolta, è solo l’inizio di un impegnativo percorso che i sottoscritti, unitamente alle Istituzioni, alle altre forze imprenditoriali del territorio, ai tifosi, e alle risorse umane in forza attualmente all’azienda, intendono perseguire per il bene dell’Avellino Calcio e dello storico comprensorio che esso rappresenta.
Ci si appella alla responsabilità dei diretti interessati e dell’intera collettività per il buon fine della vicenda”.