Troppi sforamenti rispetto al solito e il rischio del blocco della circolazione ad Avellino diventa concreto seppure non immediato.
Sarà dipeso dall’enorme traffico del periodo di festività, oppure quei pullman che vanno su e giù per la città dopo lo spostamento del terminal nei pressi dello stadio, oppure le auto costrette a lunghe soste per la difficoltà di circolazione nelle strade sempre intasate, fatto sta che i dati registrati dall’Arpac in questa prima decade di gennaio appaiono allarmanti.
Gli sforamenti da Pm10 è avvenuta nonostante la chiusura delle scuole che riduce sensibilmente l’inquinamento sia per la mancata accensione dei riscaldamenti che per il minore traffico di genitori in auto che accompagnano gli sudenti fin dentro la scuola.
Nei primi otto giorni del 2020 si sono registrati sei sforamenti di cui quattro accertati dalla centralina di via Piave e due da quella situata in via D’Agostino.
Nell’anno appena archiviato, i superamenti erano stati complessivamente 31 per tutto il 2019 (rispetto alla quota massima di 35) e con questi dati c’è da prevedere facilmente una chiusura della circolazione in tempi neanche troppo lunghi.
Più che di un problema di circolazione delle automobili, l’inquinamento potrebbe riguardare altri fattori spesso trascurati quali le caldaie non a norma oppure gli orari di accensione dei riscaldamenti non rispettati, spesso anche dagli uffici pubblici.
E’ il momento di intervenire, senza penalizzare poi quei poveri cristi degli automobilisti.