C’è l’esposto prodotto da un ex dirigente dell’Avellino calcio alla base della convocazione d’urgenza a Roma, da parte della Figc, per il legale rappresentante della società di calcio.
Per questo motivo l’amministratore unico Nicola Circelli dell’US Avellino 1912 si è recato presso gli uffici di Via Campania a Roma, accompagnato dai legali Edoardo Chiacchio e Giampaolo Calò per rispondere ai quesiti posti dai rappresentanti della Federazione.
L’esposto dettagliato
Attraverso l’esposto, sarebbe stata posta in evidenza una presunta illegittimità dell’operazione di trasferimento delle quote societarie detenute dalla Sidigas (95%) e Gianandrea De Cesare (5%) alla IDC s.r.l. facente capo ai soci Izzo, Di Matteo (poi uscito dalla società) e Circelli.
Su tale dettagliata esposizione dei fatti, sottoscritta da un ex dirigente, la Figc intende fare chiarezza anche alla luce delle recenti e rigide disposizioni federali in materia di trasferimenti di quote societarie.
Il legale rappresentante Nicola Circelli ha prodotto la documentazione relativa alla acquisizione dell’US Avellino 1912, peraltro avallata dall’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Avellino, sostenendo quindi la massima trasparenza e legittimità dell’operazione.
Chiarimenti necessari
La vendita dell’ US Avellino 1912 è ora all’esame della Procura Federale della Figc che potrebbe, a breve, trasmettere la documentazione alla Procura della Repubblica di Avellino per ricevere preziosi chiarimenti e quindi potersi esprimere, con apposita sentenza di archiviazione o rinvio a giudizio, circa quanto contenuto nell’esposto.
In tale dettagliata comunicazione si parlerebbe anche di movimenti finanziari per i quali i giudici sportivi intendono chiedere il parere dei giudici di Avellino, Nell’esposto sarebbe stato dettagliatamente descritta pure la cessioni di giovani calciatori con dichiarazioni di svincolo sottoscritte da persone prive di poteri specifici.
Nessuna dichiarazione ufficiale da parte dei legali che hanno accompagnato l’amministratore unico Circelli. L’avvocato Chiacchio si è limitato a chiarire che “i documenti e i verbali di interrogatorio sono secretati”.
Ciò lascia comprendere che si tratta di una situazione particolarmente seria e delicata su cui la procura federale intende fare chiarezza anche in ossequio alle recenti norme relative ai trasferimenti di quote societarie.
Una questione che doveva restare segreta e che qualcuno, invece, ha lasciato trapelare.
Partecipazioni societarie
Lo scorso 5 novembre la Figc ha emanato un comunicato indicando le principali modifiche in merito ad acquisizioni di partecipazioni societarie nell’ambito delle società professionistiche.
Tali modifiche riguardano in particolare l’introduzione di una disciplina per le cosiddette new co., oltre a criteri più stringenti per quanto attiene i requisiti di onorabilità, di nuove specifiche per quanto attiene ai requisiti di
solidità finanziaria.
Infine viene indicato nel termine di 15 giorni da quello del trasferimento delle azioni e quindi della proprietà, la comunicazione ai fini sportivi del passaggio di quote ed i documenti previsti nel regolamento.
Per l’Avellino il trasferimento delle quote è avvenuto il 6 dicembre 2019 ed il termine ultimo per la presentazione della documentazione scadeva il 21 dicembre successivo. E’ stato rispettato quel termine?
Visura camerale
La procura federale avrebbe posto l’attenzione pure su quanto riportato nella visura camerale, dalla quale emerge che sono ancora Sidigas e De Cesare soci dell’Unione Sportiva Avellino.
Risulta la cessione alla IDC s.r.l. ma c’è una clausola secondo cui, in caso di mancato pagamento completo delle quote societarie da parte dei nuovi soci, la titolarità delle quote tornerebbe a parte venditrice.
Insomma, basterebbe non pagare una rata di 75mila euro finali, ad esempio, per fare tornare l’Avellino calcio a De Cesare e alla Sidigas?