Avellino, alloggi popolari: procedure illegittime? La denuncia di “città ideale”

Dalla associazione “Avellino città ideale” abbiamo ricevuto un documento il cui contenuto appare una chiara denuncia nei confronti di un modo di operare che ad Avellino non sempre è trasparente.

Questa volta si parla di alloggi popolari ed è interessante leggere:

Nella giornata di ieri il Comune di Avellino, con 3 mesi di ritardo rispetto all’entrata in vigore del Regolamento regionale, ha pubblicato il modello di domanda per la richiesta di regolarizzazione delle occupazioni abusive
degli alloggi ERP.

Anche in questa circostanza il Comune di Avellino non perde occasione per compiere richieste illegittime, addirittura arrivando ad introdurre ex abrupto requisiti di partecipazione non previsti dal regolamento
regionale.

La normativa, infatti, tra i requisiti di cui all’art. 9 prevede quello del reddito ISEE non superiore ad € 15.000,00 aggiornato biennalmente.
Il Comune di Avellino, di contro, introduce il requisito relativo al reddito complessivo del nucleo familiare per gli anni di occupazione pregressa.

Si tratta di una evidente violazione di legge e di una barbarie giuridica che espone al rischio di ulteriore esplosione del contenzioso a carico dell’Ente di piazza del popolo.

Non vorremmo che dietro questa scelta si nasconda la volontà di dar vita al mercato delle vacche delle assegnazioni.

Fa specie che ciò avvenga nel silenzio dei sindacati inquilini e delle associazioni di categoria, evidentemente preoccupati solo della corsa al certificato, che espone le famiglie povere e bisognose ad ulteriori accolli di
spese inutili.

Meraviglia che i consiglieri comunali tacciano su un argomento di tale importanza; non vorremmo che il silenzio sia dovuto alla assenza di interesse verso una questione che sollecita le attenzioni solo in
campagna elettorale.

Eppure sulle case popolari si sono costruite carriere, piantati alberi, spesi fiumi di parole e riempito di chiacchiere cortili ed androni degli edifici di ERP.

I problemi degli inquilini sono sempre tutti lì, dove li hanno lasciati una classe politica “distratta”, che in passato ha prima saccheggiato in termini clientelari la categoria degli inquilini, e poi scatenato una indegna ed infondata caccia alle streghe in città, ed una classe amministrativa che, nella migliore delle ipotesi, è insanabilmente ignorante del dato normativo, esponendo il Comune per l’ennesima volta al rischio di procedure illegittime e viziate.

Il Comune di Avellino ritiri senza indugio il modello e compia quanto necessario per istruire in modo corretto le pratiche di regolarizzazione; e lo faccia ad horas, poiché i ritardi di Piazza del Popolo hanno già ridotto
ulteriormente il breve termine concesso dalla Regione per la sanatoria delle occupazioni.

Avellino città ideale non consentirà un ulteriore sfregio alla città e, nel caso, metterà a disposizione degli assegnatari ed inquilini un team di legali in grado di fornire le giuste informazioni per gli aventi diritto ad una
regolare assegnazione.

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