I soldati della “Berardi” per i controlli e 23 sindaci irpini chiedono la chiusura come Ariano

caserma berardi avellino

Chissà quante volte ci siamo chiesti: cosa fanno i soldati della Caserma Berardi lì dentro?

Adesso sappiamo cosa faranno fuori da quelle palazzine.

Quei soldati in tuta mimetica che vediamo uscire numerosi, a piedi e nelle autovettura, intorno alle 16,30 di ogni pomeriggio, dalla porta carraia di Via Cavour o da quella principale di Viale Italia, al termine dell’orario di lavoro.

Ora scenderanno in campo, per agire sul territorio ed effettuare quei controlli finora demandati alle forze di polizia spesso distolte da altri compiti.

Dovranno tenere d’occhio quanti dovrebbero starsene a casa e invece fanno gli stupidi andando a passeggio, facendo la corsetta, tutti improvvisati atleti con pancette da schifo.

Saranno equiparati al personale di polizia: gli uomini e del donne dell’Esercito Italiano, quindi, potranno denunciare chi non rispetta i divieti.

Soldati in campo

Nelle prossime ore saranno gli uomini dell’Esercito Italiano ad effettuare i controlli.

Il Presidente Vincenzo De Luca ha ottenuto la piena disponibilità dal Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, dopo il parere positivo del Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese e del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per avvalersi dell’ausilio dei militari per effettuare i controlli in strada.

Il servizio inizierà nei prossimi giorni, giusto il tempo per organizzare i turni e fornire precise indicazioni ai militari delle varie caserme della Campania.

Ad Avellino e provincia agiranno i soldati del 232° Reggimento Trasmissioni di stanza presso la Caserma Berardi di Avellino.

L’appello dei sindaci

Il presidente De Luca haspiegato che “ci sono aree in cui è necessario dare un segnale di fermezza e anche di repressione rispetto a comportamenti irresponsabili. Sono stati tantissimi sindaci a chiedermi di fare intervenire l’esercito”.

Gli stessi sindaci che hanno timore per il diffondersi del contagio. Secondo quanto riportato nell’edizione online del “Il fatto quotidiano”, la paura in provincia di Avellino ha spinto altri 23 sindaci a chiedere la chiusura in entrata e in uscita dai loro comuni.

Ad avanzare la proposta sono stati i primi cittadini di Andretta, Aquilonia, Bagnoli Irpino, Bisaccia, Cairano, Calabritto, Calitri, Caposele, Cassano Irpino, Conza della Campania, Guardia dei Lombardi, Lacedonia, Lioni, Montella, Monteverde, Morra De Sanctis, Rocca San Felice, Sant’Andrea di Conza, Sant’Angelo dei Lombardi, Senerchia, Teora, Torella dei Lombardi, Villamaina.

SPOT