Si sprecano le accuse nei confronti di Gianluca Festa, provenienti non solo dai suoi concittadini, delusi e arrabbiati dal comportamento del Sindaco, dopo quanto accaduto ieri sera.
Anche la giornalista e opinionista Selvaggia Lucarelli ha puntato il dito contro il primo cittadino di Avellino che “non si è sottratto alla festa, sabato sera, e anziché invitare i ragazzi che si erano riversati in massa in via dei Concilij a mantenere le distanze , ha partecipato ai cori “Noi non siamo salernitani” insieme a centinaia di giovani, molti dei quali senza mascherina. E proprio con i ragazzi senza mascherina che urlano e saltano, il sindaco stesso si è messo a scattare selfie col suo telefono”.
Si legge sul sito TPI: “Proprio Festa assiste al caos e si lascia circondare e assalire dalla folla esagitata piazzandosi anche al centro della strada come a dirigere le danze“, prosegue la Lucarelli.
E ancora: “Si sentono i cori “Dai Gianluca portaci da bere”. Se tutto non fosse già abbastanza surreale, a questo va aggiunto il pregresso: lo stesso Festa aveva dichiarato con tono minaccioso: ‘Sarà obbligatorio il monouso, divieto di vendita del vetro dopo le 21, voglio dare fiducia ai nostri giovani, NON DELUDETEMI, ci sarò anche io venerdì e sabato a verificare, per testimoniare VISIVAMENTE che siamo bravi’. Una verifica così puntigliosa che il sindaco si è finto uno di loro per studiare bene la situazione, a quanto pare.
Quindi una previsione attendibile: “Le immagini degli assembramenti senza mascherina e con la complicità del sindaco irriteranno non poco (e giustamente) Vincenzo De Luca, così come molti avellinesi che stamattina commentavano criticamente le immagini del sindaco Festa- che -fa -festa.
Lo stesso sindaco sobrio, composto, che durante l’epidemia si auto-celebrava in un video così costruito: lui che camminava nella città vuota ripreso da un drone e la musica in sottofondo “We are the champions”. In effetti, il suo sabato sera, ieri, sembrava la finale di una Champion’s league. Si attendono i lanciafiamme“, conclude la Lucarelli.