Dalla signora Maria Grazia Marra è stata diffusa una pubblica denuncia su qui farebbero bene a riflettere i responsabili dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Moscati di Avellino.
“Volevo chiederle se è possibile pubblicare queste mie considerazioni, dipendenti dalla mia personale esperienza avvenuta questa mattina al cup del Moscati, con la speranza che arrivi a chi può migliorare la ‘disorganizzazione’ esistente.
Stamattina mi sono recata al C.U.P del Moscati per pagare delle ricette.
Erano le 12:19 quando ho preso il numero e c’erano più di 200 persone prima di me (avevo il numero 403).
Da premettere che l’orario di chiusura del C.U.P è alle 13 ed il pomeriggio non riaprono per disposizioni covid19.
Ciò che vorrei portare all’attenzione non è tanto l’ora e 25 minuti di attesa prima che arrivasse il mio turno (per fortuna nonostante la chiusura delle 13, la responsabile del C.U.P ha deciso di processare tutte le richieste degli utenti che già avevano preso il numero anche oltre l’orario di chiusura), ma l‘assembramento creatosi all’interno della sala, non proprio nel rispetto delle disposizioni regionali, creatosi a mio avviso dal funzionamento di soli 3 sportelli (a causa delle disposizioni covid) e dalla chiusura pomeridiana che porta gli utenti ad accalcarsi negli orari mattutini.
A questo punto mi chiedo:
1) Come mai le disposizioni covid prevedono la chiusura pomeridiana del C.U.P?
2) Perché il virus circola di più di pomeriggio?
3) Perché non sono in funzione tutti gli sportelli visto che gli impiegati sono distanti gli uni dagli altri oltre che protetti da protezioni laterali?
4) Se anche in questo modo si ritenesse che la salute del personale venga compromessa, perché allora non farli alternare sia di mattina che di pomeriggio in modo da distribuire meglio l’afflusso dell’utenza?
5) Non si potrebbe prevedere un sistema più agevole per espletare questo tipo di pratiche, tipo ideare una piattaforma on line che snellirebbe e velocizzerebbe di parecchio tali adempimenti sanitari?
Spero davvero che tale situazione venga riorganizzata al meglio èer preservare la salute di tutti e x garantire un servizio più efficiente al cittadino che se si trova in ospedale non è di certo per piacere.
NB: molte prestazioni, come la mia, non è possibile pagarle nell’unico dei 2 totem funzionanti all’ingresso del cup, così come tutte quelle prestazioni che non sono già state precedentemente prenotate sempre recandosi allo sportello Cup”.
Le risposte sono attese dai tanti funzionari e manager dell’ospedale di Avellino.
Il primo commento a tale denuncia arriva dalla signora Filomena De Angelis che, sull’argomento, offre ulteriori particolari e aggiunge:
“Cup N.252, siamo al n.171, sportelli aperti 3 su 10 e più di cento persone ad attendere. Molti anziani che non possono neanche sedersi , ma possiamo stare uno sull’altro
Ma dico io c’è bisogno di un genio per capire che bisogna prendere provvedimenti?
Capisco il diritto di andare in ferie ma il sacrosanto diritto dei pazienti (che vi pagano gli stipendi) dov’è?
Non mi rivolgo agli impiegati che stanno svolgendo il loro lavoro, ma ai responsabili che non vedono e non sentono.
Se non siete in grado di svolgere il vostro lavoro, dimettetevi: è una vergogna”.
Altra esperienza offerta da Dora Sole: “Io stamattina ho preso il biglietto alle 10:15 e sono uscita dal CUP alle 11:35.
Ha fatto prima mia madre a fare visita oncologica anziche io.
Per non parlare dell’assembramento che c’era al CUP.
Senza parole: ci volevano i Carabinieri, che schifo!”
Una domanda facile facile da Irpiniaoggi ai funzionari dell’ospedale: ma almeno sapete dove si trova il CUP?
E allora affacciatevi da quelle parti e rendetevi conto della situazione. Magari chiamate davvero i Carabinieri visto che non riuscite a gestire la situazione.