Avellino, caos Anagrafe del Comune tra indagine in corso e goffe promesse

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Fino a quanto nessuno paga per gli errori commessi, nulla cambierà e a pagarne le conseguenze resta sempre il povero cittadino: questo in sintesi il pensiero emerso dalle dichiarazioni raccolte dinanzi all’ufficio anagrafe del Comune di Avellino.

Cittadini dapprima inferociti, poi rassegnati.

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Cosa possono fare rispetto a una realtà che non cambia?

L’assessore con delega al personale Laura Nargi promette assunzioni, svela un piano di digitalizzazione, usa le parole della politica: tutte cose a divenire.

E oggi?

Cosa risponde l’assessore Nargi a chi affronta disagi per avere un certificato di nascita, matrimonio, stato di famiglia, cose elementari insomma?

Non è escluso, però, che qualche risvolto giudiziario possa esserci.

Il personale della Digos della Questura di Avellino intervenuto, insieme ai Carabinieri, in seguito alle sollecitazioni dei cittadini, nel fascicolo relativo al disservizio denunciato, ha inserito pure le dichiarazioni rese dai dirigenti comunali dalle quali sarebbero emerse gravi mancanze.

Come quella di procratinare la sostituzione concreta della funzionaria prossima alla pensione e ormai assente dal sevizio per fruire dei circa 200 giorni di ferie accumulati negli anni, proprio per la difficoltà di assentarsi.

Ove mai dovesse emergere il reato di interruzione di pubblico servizio, qualcuno potrebbe cominciare a rispondere delle proprie azioni dinanzi alla magistratura.

La funzionaria chiamata a sostituire la collega andata in pensione ha ottenuto la nomina dalla Prefettura a tempo di record. Ci vorrà tempo, però, per calarsi nella situazione reale.

Il popolo dei certificati resta in attesa di ottenere un servizio che il Comune di Avellino non riesce a garantire.

La realtà è questa. Inutile fornire spiegazioni irritanti: state zitti, se potete.

Digitalizzazione, assunzioni, piano di lavoro sono parole rispetto alle quali c’è da sorridere per non indignarsi.

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