Michelangelo Ciarcia resta alla guida dell’Alto Calore. Il Partito Democratico rielegge il suo amministratore uscente ma la maggioranza bulgara stavolta è determinata soltanto dalla mancanza di valide alternative e soprattutto dalla poca voglia dei democratici di contarsi in assemblea.
Assente al voto il sindaco di Avellino, comune di maggioranza relativa, che dopo le aspre polemiche della passata tornata elettorale regionale contro Ciarcia, ha preferito evitare lo scontro aperto in solitario, avendo preso atto che nessuno dei suoi riferimenti politici aveva espresso la volontà di dare vita ad una conta dei voti. Del resto, il rinvio del congresso provinciale del partito ha costretto tutte le anime e le correnti del PD ha giocare a carte coperte la loro eterna partita: rieletto così Ciarcia, alla guida di un ente iperindebitato e quindi non più centro di potere, la nuova sfida è rappresentata ora dalla presidenza dell’ASI contesa al momento dai sindaci di Solofra e San martino Valle Caudina: qui il sistema di voto prevede che ciascun comune abbia il medesimo peso (una testa un voto). Resta all’orizzonte anche la corsa per la presidenza della Provincia, alla quale aspira Gianluca Festa. Con o senza i voti del PD.