La mezz’ora di De Luca

L’ultima diretta social del presidente De Luca ha ricordato la scena del film 32 Dicembre, quando il compianto Enzo Cannavale in cerca di soldi, era costretto a subire per mezz’ora alle offese del fratello, per ottenere centomilalire. Il povero Cannavale aveva ogni volta un sussulto che gli impediva di resistere alle invettive del fratello che lo obbligava a definirsi imbecille ad alta voce, e così dopo pochi minuti abbandonava la scena lasciando da solo il sadico Tommaso Bianco. Il presidente De Luca non ha chiesto ai sindaci irpini Michele Vignola e Gianluca Festa di definirsi imbecilli, ma li ha definiti tali, bollando come demagogica la battaglia per conservare a Solofra il Pronto Soccorso. Scelta insensata secondo De Luca, poichè “non esiste che vi siano a distanza di soli sette chilometri ospedali con reparti identici”. Premesso che questa considerazione dovrebbe valere anche per la provincia di De Luca, considerato che ad esempio gli ospedali di Mercato San Severino, Cava, Pagani, Nocera Inferiore e Salerno, sono tutti dotati di Pronto Soccorso, sul piano politico emergono altre considerazioni non meno gravi: un presidente di Regione che si rivolge con simili toni a due sindaci di quello che dovrebbe essere il suo partito, che hanno anche concorso alla sua elezione, dimostra che nel complesso l’Irpinia (già unica provincia non rappresentata nella Giunta Regionale) non gode evidentemente di molta considerazione. Un problema ulteriore, soprattutto per il Partito Democratico: da che parte sta la dirigenza irpina, da quella dei suoi sindaci (almeno Vignola è componente autorevole del PD), o da quella del Governatore?

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