Prosegue l’azione dei Carabinieri del Gruppo Forestale di Avellino, costantemente impiegati in servizi di controllo del territorio finalizzati a garantire sicurezza e rispetto della legalità.
In particolare:
- i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (N.I.P.A.A.F.) di Avellino, nell’ambito di indagini sulla corretta gestione dei rifiuti provenienti da attività edilizia, hanno deferito in stato di libertà 4 persone alla Procura della Repubblica di Avellino.
Nello specifico, all’esito del controllo di un impianto per il recupero di rifiuti inerti ubicato a Pratola Serra, i militari hanno appurato che i predetti, in concorso tra loro, avevano proceduto alla realizzazione dell’impianto in violazione della normativa ambientale vigente.
L’accesso ispettivo ha altresì permesso di constatare che una vasta superfice era stata destinata a deposito industriale di materie provenienti dal recupero di rifiuti inerti, in assenza di titoli edilizi e nulla osta paesaggistico.
L’area interessata è stata sottoposta a sequestro;
- i Carabinieri della Stazione Forestale di Serino hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino 3 persone: nel corso di un servizio di perlustrazione del territorio, i militari hanno riscontrato che a Serino, all’interno di un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, erano stati illecitamente depositati rifiuti provenienti dalla fresatura del manto stradale.
L’area interessata è stata sottoposta a sequestro.
Alla medesima Autorità Giudiziaria:
- i Carabinieri della Stazione Forestale di Sant’Angelo dei Lombardi, hanno deferito in stato di libertà un uomo di Guardia Lombardi, ritenuto responsabile di Gestione illecita di rifiuti: nel piazzale antistante la sua abitazione, erano stati depositati 9 automezzi in cattivo stato di conservazione e privi di pezzi necessari per il loro funzionamento nonché una cinquantina di pneumatici esausti;
- i Carabinieri della Stazione Forestale di Lioni hanno deferito in stato di libertà un allevatore ed un imprenditore agricolo che, in agro del comune di Caposele, facevano pascolare i propri bovini su terreni di proprietà privata, in assenza di comunicazioni al Sindaco del Comune. L’area in cui sono stati ritrovati i bovini ricade in zona sottoposta a vincolo idrogeologico e paesaggistico del Parco Regionale dei Monti Picentini nonché Sito di Interesse Comunitario e Zona a Protezione Speciale.