Frana Montaguto, Cdm slitta a mercoledì

Frana Montaguto, Cdm slitta a mercoledì

Il Consiglio dei ministri che avrebbe dovuto decidere sulla frana di Montaguto slitta a mercoledì, complice la tornata elettorale. Quindi altri ritardi, altre attese per conoscere l’intenzione del governo a proposito della frana che blocca i collegamenti ferroviari tra Adriatico e Tirreno, tra Puglia e Campania, a Montaguto. Perché solo se a margine del Consiglio dei ministri si attribuiranno i poteri straordinari al commissario alle quattro emergenze campane (la frana è in territorio irpino, a cui si aggiungono quelle di Ischia, Casamicciola e Nocera) si potrà risolvere la situazione in un mese circa. Mario De Biase è reduce da una riunione tecnica con i vertici di Fs e Anas e in procinto di un’altra con la Fondazione dell’università di Salerno. Dalla prima è uscito soddisfatto perché le Ferrovie hanno preso l’impegno ad adoperarsi, sotto la direzione commissariale, a rimuovere la terra franata, a insistere nella ricerca di un sito di stoccaggio dei detriti. Per la verità un luogo era stato individuato, ma subito giudicato inidoneo, a causa della sua pendenza. Bisogna quindi insistere e forse qualcosa è stato trovato: sarebbe una discarica privata nell’agro di Ariano Irpino, un’area già riempita di rifiuti che il terreno della frana andrebbe a coprire. Ma non è semplice avviare la pratica di utilizzazione del sito, gravato da contenziosi legali. «Ma — aggiunge De Biase— se non sarà questo ne troveremo un altro. Una cosa è certa: ci vorranno 30 giorni dal momento in cui entriamo in possesso del sito, per poter ripristinare la viabilità ferroviaria, dopo aver asportato i detriti e rimesso a posto traversine e binari». Dunque, si può quantificare in uno slittamento di altri dieci giorni la soluzione della vicenda, iniziata con la frana il 12 marzo. Sotto traccia, comunque, qualcosa si muove, al di là di quanto deciderà o meno il Consiglio dei ministri. L’ad delle Fs, Mauro Moretti, si è incontrato con il sottosegretario Gianni Letta per discutere dello stato di calamità che sta penalizzando due Regioni. Penalizzazione che non avrà mai fine (non dimentichiamo che ci sono intere comunità, per quanto piccole, letteralmente isolate da ogni via di comunicazione) se non si interverrà in maniera strutturale, mettendo in sicurezza la montagna che sovrasta la ferrovia e da cui è franato il terreno.

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