Manca poco più di un mese alla tornata elettorale amministrativa che in provincia di Avellino non coinvolgerà i centri maggiori, a differenza di quanto accadrà a Napoli, Salerno e Benevento. Il test elettorale assume comunque un doppio significato: il primo è quello relativo al peso politico degli attuali partiti e dei rispettivi leader (ovvero i consiglieri regionali) nei centri che dovranno scegliere i nuovi sindaci: fra questi spiccano Lioni, Montefalcione, Montefredane, Serino e Sperone. Le sfide, che saranno quasi tutte caratterizzate da candidature civiche almeno nei comuni più piccoli, avranno daranno comunque una indicazione chiara sul radicamento del centro sinistra e sulla capacità di rafforzamento – allo stato difficile – del centrodestra.
Proprio la probabile mancanza di alternative che da anni caratterizza il voto comunale, rischia ancora una volta di far sì che il centrosinistra esca dalla tornata elettorale con una chiara maggioranza di eletti, fra sindaci e consiglieri comunali. Dato che risulterà decisivo sessanta giorni dopo, quando tutti gli amministratori (sindaci e consiglieri comunali) dovranno votare per eleggere il nuovo presidente della Provincia. La sfida per la successione di Domenico Biancardi rischia ancora una volta di essere tutta interna al centrosinistra, che proprio a causa delle sue divisioni interne, è riuscito nelle ultime due tornate elettorali a eleggere con i voti dei suoi dissidenti due presidenti di centrodestra. Ma stavolta l’effetto sorpresa potrebbe non esserci: da un lato si registra l’ingresso nel centrosinistra proprio dell’attuale presidente della Provincia Biancardi, fedelissimo del consigliere di Italia Viva Stefano Alaia, riferimento forte del presidente De Luca in Irpinia, insieme con il consigliere democratico Maurizio Petracca. Un centrodestra ridotto davvero male in termini di eletti, non riuscirebbe a sfruttare neanche le divisioni del fronte avversario. A meno che nel centrosinistra non si ripeta lo scenario che due anni fa portò a vincere le elezioni comunali l’attuale sindaco di Avellino Gianluca Festa: proprio colui che il PD accusa di avere determinato per ben due volte la vittoria del candidato di Forza Italia a Palazzo Caracciolo.