“Pdl senza cambiamenti costretto a morire con Berlusconi”

“Pdl senza cambiamenti costretto a morire con Berlusconi”

Giuseppe Gargani commenta i risultati elettorali e la vittoria di Caldoro in Campania, sostenendo che se da un lato c’è un generale successo del centrodestra, che solo Bersani nella sua disperazione non riesce a vedere, c’é anche da dire che è compito dei politici leggere i dati elettorali in trasparenza per capire i movimenti e le tendenze per il futuro. Da ciò appare evidente che il Pdl vive una sofferenza, che è la stessa vissuta dall’euro parlamentare irpino, ossia quella di una forza politica che non riesce ad avere la consistenza di un partito. In merito al dato elettorale di formazioni politiche come AdC e Noi Sud, Gargani afferma che costituiscono un rifugio di voti che il Pdl non contiene, perché non soddisfa le esigenze di rappresentanza di quel tipo di elettorato moderato ex DC. In merito alla campagna elettorale di De Luca, Gargani non concede appelli, secondo l’europarlamentare, il sindaco di Salerno ha condotto una campagna elettorale plebea che ha ulteriormente penalizzato il Pd. La vittoria di Ruggiero è commentata dal on. Gargani affermando che ha molto influito la sponsorizzazione del premier Berlusconi, allo stesso tempo dispiace che a un politico, con una esperienza matura come D’Ercole non sia riuscito il traguardo elettorale regionale. In merito all’Udc, Gargani si dice perplesso in merito alle affermazioni di Casini e degli altri secondo i quali continuano a dire di essere determinanti per il raggiungimento della maggioranza ma senza un accordo politico a cosa serve. Sul futuro del popolo delle libertà e sul proprio, Gargani dice di essere in attesa di sviluppi, ossia se il Pdl sarà in grado di diventare un partito e se Fini sarà in grado di imprimere una svolta nel senso del radicamento, altrimenti tutto rimarrà come oggi e il Pdl sarà destinato a morire con Berlusconi.

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