Out Dossena, Di Gaudio in dubbio e obbligo di vincere: per l’Avellino riecco il toto-modulo

di Dino Manganiello

L’assenza di Alberto Dossena (squalificato per due turni), abbinata alle condizioni non ancora ottimali di Di Gaudio ed Oliver Kragl e alla necessità di avere l’atteggiamento giusto anche in termini tattici sia sabato prossimo al Partenio-Lombardi contro il Monterosi sia martedì prossimo a Francavilla Fontana, fanno tornare d’attualità il tormentone-modulo in casa Avellino.

Dietro, opzione a tre con Silvestri-Scognamiglio-Bove o a quattro con l’esclusione di uno di questi ultimi due. In mediana ipotesi a due con Aloi e Carriero (o Matera) oppure a tre con il rilancio di Mastalli come mezz’ala sinistra. Davanti invece tutto ruota intorno al recupero di Jacopo Murano (out in Calabria domenica sera per una botta rimediata in allenamento): con lui disponibile si va di rifinitore e due attaccanti, senza di lui potrebbe essere di nuovo tridente con Maniero (nella foto di Maurizio Di Domenico) riferimento centrale. Meno probabile, proprio per la forma non ottimale di Kragl e Di Gaudio, vedere il terzetto di rifinitori dietro un’unica punta. E poco probabile anche rivedere il 3-5-1-1 un po’ troppo ‘passivo’ rispolverato causa emergenza attaccanti in quel di Catanzaro.

Anche se l’argomento appena trattato non incontra le simpatie di Piero Braglia, si tratta di un passaggio fondamentale. Perché l’Avellino da ora in avanti deve, senza ‘se’ e senza ‘ma’, avere atteggiamento mentale e tattico (spesso uniti a filo doppio) da squadra che non può più sbagliare e che, anzi, ha il dovere di provare a vincerle tutte e magari così approfittare del calendario affatto malleabile che attende da qui a fine febbraio il Bari capolista. Un Bari che tra l’altro lascia trasparire segnali di nervosismo dopo le ultime brutte prestazioni e il flop interno con il Messina, come traspare anche dalle dichiarazioni del neo acquisto biancorosso Christian Galano.

Intanto per due turni Braglia non avrà al suo fianco il suo fido secondo, Mimmo De Simone, squalificato a sua volta per due turni per l’eccessivo nervosismo palesato verbalmente a Catanzaro.

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