di Dino Manganiello
Carmine Gautieri recupera Maniero, Dossena e Mignanelli anche se si tratta di calciatori non al top visti i troppo recenti problemi fisici. Ma oltre a non avere a disposizione lo squalificato Silvestri (il club biancoverde ha annunciato ricorso) e gli infortunati Mastalli, Chiti e Di Gaudio (ormai diventato un caso), l’allenatore dell’Avellino si ritrova un Oliver Kragl alle prese con noie muscolari che potrebbero escluderlo dal match di sabato al Partenio-Lombardi contro il Catania.
Insomma, sul versante infermeria novità in chiaroscuro, il tutto mentre impazza nuovamente il toto-modulo. Nella seduta mattutina a due giorni da match, il tecnico biancoverde ha provato il 3-5-2 con Dossena-Scognamiglio-Bove dietro, Ciancio (nella foto di Maurizio Di Domenico) e Tito esterni, Carriero-Aloi-De Francesco in mediana con Kanoute e Maniero davanti. Ma non solo: testato anche il 4-3-3 con uno dei tre dietro a partire dalla panchina e davanti Micovschi e Kanoute ai lati di Maniero. A margine, il muso lungo di Jacopo Murano, giocatore importante anche se non ancora al top ma che in questo momento, nei due schemi appena enunciati, sarebbe seconda scelta sia al centro dell’attacco sia come esterno a sinistra del tridente, come appunto provato questa mattina. Per utilizzarlo, servirebbe virare sul 4-3-1-2 che per ora è uno schema non ancora visto all’opera con Gautieri al timone.
A prescindere, sarà un Avellino che proverà a spingere sull’acceleratore per vincere e provare a cominciare ad approfittare di un calendario che sulla carta sembrerebbe strizzare l’occhio ai Lupi. Atteggiamento del resto necessario per rinverdire il sogno della promozione diretta. Per sabato, comunque, occhio alle sette vite del Catania di Francesco Baldini e del superbomber Luca Moro, mentre un meteo rigidissimo previsto per le ore del match potrebbe rappresentare un fattore aggiunto. Intanto, il Ministero ha chiesto di negare la prevendita per la trasferta di Pagani del prossimo 5 marzo ai tifosi residenti in Irpinia. Dopo i fatti dell’andata, era ampiamente prevedibile.
