di Dino Manganiello
La sconfitta della Virtus Francavilla a Torre del Greco (4 ko e 3 pareggi nell’ultimo mese e mezzo per gli uomini di Taurino), estromette una delle contendenti alla lotta al secondo posto, almeno per quanto riguarda l’Avellino, al quale basterebbe un punto nelle ultime due partite per lasciarsi alle spalle i pugliesi anche con il conforto dell’aritmetica.
Per avere identica certezza nei confronti del Palermo, servono invece sei punti, ammesso che i siciliani, a riposo sabato per l’incrocio da calendario originario con l’estromesso Catania, riuscissero a vincere tra due turni in quel di Bari. Le due vittorie, come sappiamo, non basterebbero però per rintuzzare l’eventuale filotto del Catanzaro, il che a conti fatti ripropone, ironia della sorte, quasi in carta carbone il canovaccio del finale della scorsa stagione.
Ed è proprio ricordando quanto successo un anno fa che i biancoverdi devono puntare a fare il pieno, senza distrazioni, per evitare beffe nel caso di inaspettato scivolone dei giallorossi. Va da sé che il tutto significhi andare dritti a puntare la vittoria già sabato prossimo contro la Vibonese fanalino di coda al Partenio-Lombardi. Malconcio Kanoute, non ci saranno Maniero, infortunato, Silvestri e Pane, squalificati, e neppure Carmine Gautieri in panchina, appiedato dal giudice sportivo dopo il rosso rimediato al San Nicola.
Proprio l’assenza di Silvestri mette in piedi un’ipotesi intrigante: vista anche la caratura non certo elevata dell’avversario, possibile che Gautieri si lanci verso la difesa a quattro? Possibile, sì. Con Scognamiglio e Dossena centrali, la mediana che resterebbe a tre (con il ritrovato Carriero sul centro-destra) e davanti Kanoute guastatore (pur condizionato dal problema al ginocchio) e due punte, oppure Di Gaudio (nella foto di Maurizio Di Domenico) esterno con il senegalese a destra e uno tra Murano e Plescia riferimento centrale.