Questa mattina presso il tribunale di Avellino si è celebrata l’udienza del processo Aste ok, nato dal secondo filone d’indagine che vede protagonista il cosiddetto “Nuovo Clan Partenio”.
Dure le dichiarazioni dell’avvocato Carlo Taormina, che difende uno degli imputati: “Abbiamo trasmesso alla Procura di Avellino i verbali delle udienze in cui i testimoni hanno accusato carabinieri di varie illegalità e, quindi, non abbiamo dato nessuna conclusione su quella che potrebbe essere la valutazione dei fatti. I militari dell’Arma – prosegue Taormina – dovranno essere sentiti come persone indagate in procedimento connesso e, quindi, cambia la valutazione delle loro dichiarazioni. Non bastano più le loro semplici dichiarazioni ma occorrono ulteriori elementi di riscontro; altrimenti è come se non avessero dichiarato nulla”.
La vicenda è molto complessa e, successivamente, l’avvocato Taormina si è soffermato anche su alcuni attimi di tensione, avvenuti all’interno dell’Aula di Assise del Tribunale di Avellino, con il Pubblico Ministero Henry John Woodcock: “Non è soltanto la specificità degli atti compiuti ma c’è dell’altro e sarà oggetto di valutazione da parte nostra e che, sicuramente, condurrà alla produzione di nuove prove. L’inchiesta è governata dal Pm e, a questo punto, vedremo fino a che punto è stata “sua”. Prendo atto del nervosismo del Pubblico Ministero e saremo intransigenti. Se qualcuno vuole fare qualche scherzetto, questa volta casca male”, conclude.
La prossima udienza, adesso, è fissata per il 10 marzo 2023.