I lavoratori dell’Asidep, società partecipata del consorzio Asi, scendono in piazza per chiedere garanzie sul futuro della depurazione in Irpinia. Prima un sit in davanti alla sede del Pd irpino, partito a cui appartengono i principali protagonisti della vertenza, il presidente Asidep, Vanni Chieffo, il presidente Asi, Pasquale Pisano, e il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane. Poi in corteo fino a Piazza Libertà, dove lavoratori e rappresentanti sindacali hanno lasciato striscioni e bandiere all’ingresso di Palazzo Caracciolo prima di essere ricevuti dal presidente Buonopane che ha accettato di farsi carico della convocazione, ad horas, di un incontro con la Regione. Dopo mesi di trattative non andate a buon fine, i 56 lavoratori Asidep, da tre mesi senza stipendio, hanno stoppato gli impianti irpini per sette ore. A guidare la protesta i segretari di categoria di Fiom Cgil, Fismic Confsal, Uilm e Ugl metalmeccanici.
«Il presidente della Provincia resta l’interlocutore privilegiato per creare un tavolo istituzionale regionale, alla presenza del vicepresidente della Regione, Fulvio Bonavitacola, con i sindaci e con i presidenti di Asi e Asidep. Bisogna valutare proposte nazionali ed internazionali di chi vorrebbe venire in Irpinia a fare depurazione. Pensiamo che l’ingresso di privati nel settore, attraverso una società mista, possa rilanciare il sistema industriale» spiega Giuseppe Zaolino, segretario Fismic.
Per Giuseppe Morsa, della Fiom Cgil, la politica deve assumersi le proprie responsabilità: «riteniamo che ci siano tutte le condizioni per risolvere la vertenza, per garantir i livelli occupazionali e un servizio indispensabile per le nostre aree industriali». A fare i conti in tasca all’Asi, è il segretario della Uilm, Gaetano Altieri: «questa situazione è frutto di un contratto capestro che lega il consorzio alla sua partecipata, per il quale a fronte di un incasso di 4 milioni di euro, Asi storna ad Asidep solo 70mila euro al mese, cifra insufficiente a pagare finanche gli stipendi. Le dichiarazioni di facciata del Pd non servono se i suoi uomini, dirigenti di Asi e Asidep, non cambiano passo». In piazza anche Ettore Iacovacci, nella doppia veste di segretario Ugl Metalmeccanici e capogruppo del Pd: «la vicenda non dipende dal partito, ma si trascina avanti da anni e anni. Non nego le responsabilità politiche del passato, ma ora bisogna accelerare per un piano industriale credibile che possa essere preso in considerazione da eventuali investitori esterni che vorranno adeguare gli impianti e salvaguardare i dipendenti».
Un confronto pacifico con il presidente Buonopane che ha raccolto le richieste dei sindacati: «chiamerò oggi stesso Bonavitacola per organizzare un tavolo che sia risolutivo. Resto però convinto della necessità di mantenere in mano pubblica il settore depurazione. Per questo avevo proposto di fare di “Irpiniambiente” una multiutility dei servizi strategici per il territorio. Non per entrare in logiche gestionali, come qualcuno dice da mesi».