Primo maggio: è polemica sui negozi aperti

Primo maggio: è polemica sui negozi aperti

Dopo la Cigl anche il partito comunista dei lavoratori dice no all’apertura ad Avellino dei negozi domani primo maggio. Decisione “vergognosa” di legge in una nota. “Riteniamo la motivazione, adottata dal Comune, riguardo all’adozione di questo provvedimento e cioè di arginare la crisi del settore commerciale, risibile – c’è scritto più avanti – la crisi non può essere certo sconfitta con lo sfruttamento inumano dei lavoratori, che sono stati e sono i primi a pagarne, più duramente, le conseguenze. Piuttosto la crisi del commercio va combattuta, cercando di calmierare, per quanto possibile da parte delle autorità i canoni di fitto dei locali commerciali, che hanno raggiunto, a causa della speculazione dei proprietari e di alcune immobiliari, troppo accondiscendenti ai loro desideri, cifre stratosferiche, al di fuori del mercato e superiori anche a quelle che si pagano per le vie principali di metropoli come Napoli e che non fanno altro che favorire i riciclatori, a discapito dei veri commercianti e che alterano, in modo pesante, la concorrenza. Conseguenza di ciò, sono i numerosi negozi che chiudono, specie quelli storici e quelli che non hanno altri scopi se non l’attività commerciale La crisi si può battere con managerialità, con innovazioni tecnologiche, con idee brillanti, con prodotti di qualità, con prezzi competitivi, non certo facendo lavorare i “poveri” dipendenti, senza soluzione di continuità L’amministrazione comunale è invitata a rispettare i diritti dei lavoratori”. “Se proprio decide che i negozi devono stare aperti il primo Maggio – si conclude nella nota – ordini e controlli che aprano solo quelli in cui lavorano esclusivamente i gestori e non i dipendenti”.

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