Operazione “Leather Bags”, sono comparsi stamattina in carcere davanti al Gip del tribunale di Avellino, Fabrizio Ciccone, gli altri sei indagati dei dodici tratti in arresto dalla Guardia di Finanza di Solofra su disposizione della procura di Avellino. Anche quest’ultimi hanno scelto di rispondere alle domande del magistrato.
I legali Generoso Pagliarulo, Domenico Iomazzo, Valentina Musto, Vincenzo Dino Iasuozzi, Ennio Napolillo e Viviano Nobile hanno chiesto l’attenuazione delle misure per i loro assistiti. Previsto domani,invece, l’ultimo interrogatorio di garanzia per un giovane difeso dall’avvocato Raffaele Tecce. Intanto il Gip ha già accolto le prime istanze di attenuazione delle misure per tre dei cinque indagati, che si sono sottoposti si ieri agli interrogatori di garanzia. Disposto un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, uno di dimora e una misura cautelare agli arresti domiciliari.
Le indagini, condotte dal Reparto di Solofra su delega del dottor Vincenzo Russo, Sostituto Procuratore presso la Procura di Avellino, hanno consentito di individuare l’organizzazione criminale che, attraverso una rete di imprese “cartiere”, tutte operanti nel polo conciario solofrano, hanno emesso fatture per operazioni inesistenti nei confronti di aziende realmente operanti.
Gli inquirenti, attraverso indagini bancarie, hanno individuato i flussi finanziari relativi a ingenti somme di denaro per oltre 10 milioni di euro, oggetto di sequestro finalizzato alla confisca. quale diretto e/o per equivalente profitto dei reati di riciclaggio ed autoriciclaggio, che transitavano sui conti correnti per essere poi prelevate in contanti, mediante operazioni agli sportelli ed agli ATM, dagli stessi soggetti che risultavano essere legali rappresentanti/titolari delle aziende fantasma.