“Una gestione che non ha saputo valorizzare le potenzialità del mercato e le alte professionalità dei lavoratori”. È questo il cuore della vertenza che ha indotto le categorie metalmeccaniche di Cgil, Cisl, Uil, Fismic e Ugl a proclamare domani lo sciopero generale per difendere Industria Italiana Autobus, l’azienda partecipata per oltre il sessanta per cento da Leonardo e Invitalia, che produce bus nello stabilimento di Flumeri.
I sindacati irpini, insieme ai responsabili nazionali della categoria, terranno un presidio davanti alla sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy: chiedono il rilancio dell’azienda e la salvaguardia dei livelli occupazionali, quasi trecento a Flumeri ed altrettanti nello stabilimento consociato della ex Menarini bus di Bologna.
L’azienda, che recentemente ha nominato il nuovo Cda, presieduto dall’ex Finmeccanica, Giancarlo Schisano, pur avendo in portafoglio commesse in grado di raggiungere il punto di pareggio, fissato a 700 unità di prodotto l’anno, non riesce ad evadere le produzioni a causa della scarsa liquidità che fino ad oggi ha prodotto esposizioni debitorie che sarebbero arrivate a 50 milioni di euro. Secondo i sindacati, un singolo bus prodotto nello stabilimento di Valle Ufita, arriva sul mercato gravato da una perdita che oscilla tra i 30 e i 50 mila euro. Mediamente, altra stima proveniente da fonti sindacali, ogni giorno l’azienda di Flumeri accumula perdite per venti mila euro. Lo sciopero è stato confermato dall’assemblea dei lavoratori svoltasi a Flumeri.