AVELLINO – Termina 15 a 0 la prima amichevole pre-season dei lupi e proseguono le conferenze stampa: dopo mister Rastelli è toccato a Michele Marconi incrociare microfoni e taccuini. L’ex Pisa si è reso protagonista quest’oggi di un poker nei primi quarantacinque minuti di gioco.
Avellino, le dichiarazioni di Michele Marconi
LE PRIME SENSAZIONI – «Siamo un po’ stanchi ma la prima settimana è alle spalle. Siamo partiti in maniera graduale con una squadra di basso rango. Si sono viste buone cose in campo e soprattutto nessuno si è fatto male».
L’ATTACCO – «Tra vecchi e giovani siamo tanti buoni giocatori che possono fare del bene per l’Avellino. Spetterà al mister decidere chi andrà in campo dal primo minuto».
LA VOGLIA DI RISCATTO – «Sorrido sempre. Sono il primo a fare il giullare nello spogliatoio. Le pressioni in una piazza come Avellino sono giustificate. Dovrei gestirla meglio ma quando le cose non vanno per il verso giusto si sente sempre di più e non è facile far bene la domenica».
IL CAMBIO MODULO – «Li ho fatti tutti. Con questo modulo si possono mettere più calciatori di qualità per essere più incisivi avanti. Secondo me il modulo non conta, contano solo gli interpreti».
MARCONI MAI MESSO IN DISCUSSIONE – «Fa piacere perché per un calciatore essere messo in discussione non fa mai paciere».
IL TANDEM CON PATIERNO – «È importante far bene per l’Avellino poi ognuno troverà spazio. Sono la classica punta centrale poi cinque verrà scelto avrà delle caratteristiche complementari alle mie».
L’ARRIVO DI VARELA – «Ha un ottimo curriculum e a qualità si è vista anche oggi. Penso ci possa dare una grossa mano».
LA RICERCA DEL GOL NEL PRIMO TEMPO – «Quando sbagliavo mi arrabbiamo. Per un attaccante è importante segnare».
IL GIRONE C – «Vogliamo far bene ma ci sono altre quattro-cinque squadre più altre sorprese. Dovremmo iniziare eliminando gli errori della passata stagione per poi fare qualcosa di bello».
I TIFOSI – «Sappiamo tutti che ad Avellino se fai bene lo stadio si riempie. È tra i nostri obiettivi riportare la gente alo stadio. Spetterà a noi trascinarci la città dietro».
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