Dimissioni in massa, Pdci nel caos |
Dimissioni in massa, Pdci nel caos
Diciotto componenti del Comitato federale su 23, dodici segretari di sezioni sulle 16 esistenti: dimissioni in massa nella federazione irpina dei Comunistri italiani. Partito nella bufera. I dimissionari hanno anche annunciato che non procederano più al rinnovo della tessera. Le ragioni del forte dissenso sono state affidate ad un documento politico: la prima firma è quella del segretario commissariato, Nicola Cicchetti. Al di là del quadro nazionale – c’è scritto – la vicenda Campana vede un partito organizzato in fazioni dove in omaggio alla formazione classico/giuridica del segretario nazionale vige l’unica regola del “divide et impera. Da ultimo nella direzione del 28.03.2009, in violazione delle decisioni congressuali, il PdCI si scioglie e si lascia “annettere” (Diliberto aveva tuonato “mai ci faremo annettere”) dal PRC, nelle cui liste sono stati offerti dei “posti”, il PRC mantiene il proprio simbolo con il “corollario” di altre formazioni annesse da Rifondazione. Da Comunisti – continua al documento – riteniamo necessario costruire alleanze di sinistra e di centro sinistra per dare risposte ai lavoratori, ai pensionati, ai disoccupati, agli studenti; contrastando la privatizzazione del diritto allo studio, la militarizzazione di città e università, difendendo il diritto di sciopero, il diritto di andare in pensione, il diritto alle libertà oggi negate, il diritto ad un mondo pulito. Da Comunisti comunichiamo le nostre dimissioni da ogni incarico ricoperto nel PdCI e il non rinnovo della tessera del PdCI. Da Comunisti continueremo a lavorare a difesa delle classi sociali più deboli e dei lavoratori”.