Melito, blitz in un caseificio: sequestrati impianti

Melito, blitz in un caseificio: sequestrati impianti

I Carabinieri del NOE di Salerno, agli ordini del Capitano Giuseppe Ambrosone, unitamente a quelli della Stazione di Grottaminarda e dell’Aliquota Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Ariano Irpino, nella mattinata di oggi hanno apposto i sigilli di sequestro preventivo agli impianti di produzione di un noto caseificio del comune di Melito Irpino, contestualmente denunciandone a piede libero il legale rappresentante, C.A., una 49enne del posto, per la violazione degli articoli 101/comma 1° e 137/comma 5° del D.Lgs 152/2006, c.d. Codice dell’Ambiente, perché nella sua qualità di titolare del caseificio effettuava lo scarico di acque reflue industriali in fognatura con valori superiori a quelli limite fissati nella tabella 3 dell’allegato 5 alla parte terza del predetto decreto legislativo, in relazione alle sostanze pericolose (SST*, BOD5* e COD*) ricomprese fra quelle elencate nella tabella 5 dello stesso allegato.
In particolare, in chimica, COD è l’acronimo di chemical oxygen demand (in italiano letteralmente “domanda chimica di ossigeno”); il suo valore, espresso in milligrammi di ossigeno per litro, rappresenta la quantità di ossigeno necessaria per la completa ossidazione dei composti organici ed inorganici presenti in un campione di acqua. Rappresenta quindi un indice che misura il grado di inquinamento dell’acqua da parte di sostanze ossidabili, principalmente organiche.
La domanda biochimica di ossigeno, nota anche come BOD, acronimo dell’inglese biochemical oxygen demand, rappresenta invece una misura indiretta del contenuto di materia organica biodegradabile presente in un campione d’acqua; si usa per stimare le qualità generali dell’acqua e il suo grado di inquinamento.
Infine il termine total suspended solids (solidi sospesi totali, SST) indica un parametro usato nella gestione della qualità dell’acqua e nella depurazione; indica la quantità di solidi (misurati solitamente in milligrammi/litro) presenti in sospensione e che possono essere separati tramite mezzi meccanici energici quali la filtrazione sotto vuoto o la centrifugazione di un campione di liquido. Talvolta è associato a misure di torbidità dell’acqua.
La attività investigativa dei Carabinieri del N.O.E., e dei militari della Sezione di P.G. della Procura della Repubblica, che hanno effettuato il sopralluogo all’azienda in questione, ha consentito, dunque, anche in esito agli accertamenti svolti dal consulente tecnico incaricato dalla Procura, l’emissione del provvedimento della Autorità Giudiziaria.
Il Giudice per le Indagini Preliminari, pertanto, accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero che ha condiviso le risultanze investigative dei Carabinieri, al fine di non consentire ulteriormente la reiterazione del reato, ha ritenuto di disporre il sequestro preventivo degli impianti della ditta artigiana al fine del rispetto della normativa ambientale.
L’attività di polizia giudiziaria è stata direttamente coordinata dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ariano Irpino, dott. Luciano d’Emmanuele, e dal sostituto Procuratore, dott. Arturo De Stefano, che ha avanzato al GIP, dott.ssa Gelsomina Palmieri, la richiesta, accolta, di sequestro preventivo degli impianti in questione.

SPOT