Processo Aste ok, Aprile: “Galdieri cercava di ottenere il 50% dei nostri profitti”

Tribunali

Processo Aste ok, nuova udienza  presso il Tribunale di Avellino del processo nato dall’inchiesta del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e il Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli che hanno indagato su questo nuovo filone d’illeciti che vede coinvolto  il Clan Partenio.

L’udienza di oggi si è  aperta con  la richiesta del Pm Henry John  Woodcock di depositare nuove dichiarazioni testimoniali . Subito dopo, l’imputato Armando Aprile, difeso dall’Avvocato Alberico Villani, ha manifestato la volontà  di volersi sottoporre al controesame delle parti. “Conobbi Livia Forte negli anni 2000. Partecipammo insieme a diverse aste giudiziarie poiché avevamo un rapporto di partenariato. Mi sono dedicato principalmente alle procedure esecutive e alle aste, considerandole praticamente la stessa cosa. Ho conosciuto Barone in questo periodo, ma non in modo approfondito. Formisano l’ho conosciuto prima di Barone. La nostra collaborazione è durata fino al 2019, con un accordo al 33% con Barone e Formisano”.

Il Pubblico Ministero ha chiesto informazioni sulle discussioni con Barone e Formisano in particolare su una  specifica asta oggetto d’indagine. “Ero a conoscenza della partecipazione  ha risposto Aprile – di Barone e Formisano. Il mio interesse, tuttavia, era piuttosto superficiale. Partecipammo all’asta – come riscontrabile dai versamenti – io, Barone e Formisano. Fu Ciriaco De Nardo a offrire 5mila euro a Gianluca Formisano, chiedendogli di non ostacolarlo nella partecipazione a quell’asta. C’era un rapporto di estrema cordialità”.

Aprile, confuso e incerto, cambia idea più volte sulla decisione di rendere o meno dichiarazioni spontanee. Successivamente, l’imputato Armando Aprile – dopo essersi confrontato col suo difensore – ha deciso di non porre più il consenso a sottoporsi all’esame, optando unicamente per rendere dichiarazioni spontanee. Dopo, però, c’è stato un nuovo ripensamento da parte sua. Il Tribunale ha disposto l’acquisizione dei verbali e il procedere oltre.

Nelle sue dichiarazioni spontanee al collegio Aprile ha anche menzionato le richieste finanziarie avanzate dal capo del Nuovo Clan Partenio. “Galdieri cercava di ottenere il 50 per cento dei nostri profitti”. Alla fine, è stato raggiunto un accordo con i fratelli Galdieri per riconoscere loro una somma di denaro equivalente a circa il 20% del fatturato derivante dalle aste giudiziarie.

La prossima udienza, adesso, è attesa per il 26 gennaio 2024.

SPOT