Sindaci o amministratori

Santoli

C’è un dato che caratterizza da anni la politica amministrativa nei comuni al confine con la città di Avellino, che sono anche quelli amministrati da sindaci (compreso quello del capoluogo) tra loro legati sul piano elettorale. Diversi sindaci sono infatti anche a capo di società pubbliche o private che hanno rapporti istituzionali con altri enti pubblici, a cominciare dai comuni. Tre esempi: il sindaco di Santo Stefano del Sole Gerardo Santoli è a capo delle società Grande, soggetto pubblico/privato che gestisce il servizio rifiuti nella città di Avellino. Santoli è stato indicato dal sindaco di Avellino che in precedenza aveva scelto come amministratore di Avellino città servizi il sindaco di Atripalda Paolo Spagnuolo (prima ancora che questi ridiventasse sindaco a dire il vero). C’è poi il sindaco di Mercogliano Vittorio D’Alessio che è a capo del consorzio Ato rifiuti della provincia di Avellino (qui si tratta di una scelta obbligata o comunque fisiologica).

Ora, premesso che tutte le scelte compiute sono legittime in punta di diritto e che ci sono anche delle motivazioni di merito in grado di sostenerle, resta da capire come riesca un sindaco a essere contemporaneamente manager di una società. È questione si badi di tempi, energie fisiche e mentali, non certo di competenze personali. E poi c’è una scelta di opportunità amministrativa che dovrebbe imporre alla politica di separare le carriere quantomeno per esigenze di forma, se non di sostanza, distinguendo l’impegno di pubblico amministratore (inteso come dirigente di società) da quello di amministratore pubblico (sindaco), tanto più se parliamo di soggetti che operano su territori confinanti. Senza contare che almeno in teoria il conflitto d’interessi almeno sul piano etico potrebbe essere dietro l’angolo ed espone già alcuni dei diretti interessati a sospetti (sino a prova contraria destituiti di ogni fondamento).

Il Movimento cinque stelle chiede già le dimissioni di Santoli dalla carica di amministratore di Grande: non è opportuno che un soggetto indagato con l’accusa di avere dichiarato corsi di formazione fittizi, per giunta con lo scopo di fare evadere le imposte ad una società pubblica quale è l’Alto Calore (della quale è socio il medesimo comune amministrato da Santoli) resti al suo posto. Il Pd invece tace. Strano. O forse no.

SPOT