È stato ascoltato il cinquantunenne imprenditore di Solofra, arrestato dalle fiamme gialle nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Lecce “Easy Bonus”.
Il blitz, condotto tre giorni fa, ha portato all’esecuzione di 13 misure cautelari, di cui 4 in carcere e 9 ai domiciliari, nei confronti di persone accusate di associazione per delinquere, riciclaggio, autoriciclaggio e frode nell’ottenimento di erogazioni pubbliche.
L’imprenditore solofrano senza precedenti penali e assistito dall’avvocato Mimmo Iommazzo, è stato interrogato ieri dal Gip del Tribunale di Avellino, Paolo Cassano, su richiesta del suo omologo leccese.
Il 51enne è finito nel mirino della Procura di Lecce e dei militari del Nucleo di Polizia economico finanziaria delle Fiamme Gialle di Lecce, oltre che dai colleghi del Nucleo speciale tutela entrate e frodi fiscali di Roma, a causa di una somma di 500mila euro trasferita a una sua società in Gran Bretagna, provento delle truffe relative al bonus facciate.
Il 51enne solofrano avrebbe ammesso di conoscere uno dei principali autori delle truffe secondo l’accusa della Procura, che gli aveva proposto investimenti nel Regno Unito. Tuttavia, avrebbe negato di aver saputo che si trattasse di fondi illeciti. La versione dell’imprenditore irpino è attualmente sotto esame del Gip e, presumibilmente, sarà valutata anche dal Tribunale del Riesame.