“È una situazione oggettivamente insostenibile. Siamo passati in poco tempo dalla deriva alcolica a quella giudiziaria”, ha dichiarato il consigliere di opposizione del Comune di Avellino, Amalio Santoro.
“Non c’è un settore del comune che non sia interessato da inchieste: dagli appalti agli eventi, dai servizi sociali ai concorsi che sembrano oggettivamente truccati. Insomma, c’è una gigantesca questione morale con cui dobbiamo fare i conti. Per la verità, è una questione antica che va anche oltre il confine del palazzo comunale. Pensiamo alle recenti vicende dell’Alto Calore, al CIRPU, ai trasversalismi all’amministrazione provinciale. È la politica che è chiamata a rispondere, a non disarmare. Il sindaco dovrebbe per primo trarre le conclusioni e presentare le dimissioni alla città. Credo che sia un atto necessario di coraggio e di trasparenza per restituire alla politica un po’ di autorevolezza e di credibilità”.
Cosa accadrà, adesso, ad Avellino: “La risposta a questa crisi oggettiva della città non può essere un mini-congresso di democratici più o meno finti. Credo che intanto bisogna tornare a parlare alla città, organizzare da subito una discussione pubblica, un evento per chiamare alla mobilitazione tutto ciò che in questa città in questi anni ha resistito. E da lì far emergere una proposta, un’indicazione sia per la carica di sindaco, ma io dico una squadra di governo assolutamente indiscutibile. Questo è il momento della responsabilità, non dell’acrimonia al chiuso per le convenienze di pochi”, conclude Santoro.