Avellino, maxi inchiesta della Procura sul comune: 4 filoni di indagine e 9 indagati

Una vera e propria bufera giudiziaria si abbatte e travolge il comune di Avellino. Al momento sarebbero quattro i filoni di indagine aperti dalla Procura di Avellino: una sull’affidamento delle proroghe al Piano di Zona di Avellino, sul Summer Festival, sugli appalti pubblici e infine sul concorso per il reclutamento dei vigili urbani. Inchieste, che al momento contano nove indagati, tra dirigenti comunali, un consigliere e i titolari di alcune società coinvolte. In particolare è l’indagine sulle gare d’appalto affidate dal comune di Avellino, a far tremare l’amministrazione comunale.

Venerdì pomeriggio, 1 marzo, è scattato il blitz a Palazzo di città. I militari del nucleo investigativo del comando provinciale di Avellino, venerdì primo marzo,  si sono recati, presso gli uffici amministrativi per un sopralluogo, durante il quale avrebbero prelevato documenti e dati contenuti in alcuni computer del settore lavori pubblici dove la dirigente, è già indagata per rivelazione del segreto d’ufficio, abuso d’ufficio e falso nell’inchiesta sul concorso per l’assunzione dei nuovi vigili urbani.

Dopo il blitz a Palazzo di città gli uomini dell’Arma hanno operato altre perquisizioni presso gli studi privati di due professionisti avellinesi, un consigliere comunale di maggioranza vicinissimo al sindaco e suo fratello, di professione architetto. Entrambi indagati con la dirigente dei settori pubblici.Le accuse nei loro confronti vanno dalla turbata libertà nella scelta del contraente all’abuso in atti di ufficio, alla corruzione fino alla rivelazione del segreto di ufficio e al falso in atto pubblico.

L’ indagine durata nove mesi ed avviata nel maggio 2023 e condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino sotto la guida del Procuratore Domenico Airoma e del pm Toscano, potrebbe registrare nuovi sviluppi questa settimana,  non dal punto di vista investigativo ma anche  difensivo.

Si attende, infatti,  la convalida delle operazioni di sequestro avvenute venerdì, quando i militari hanno perquisito l’ufficio della dirigente del Comune di Avellino e gli studi e le abitazioni del consigliere comunale e del fratello architetto. Gli esiti delle operazioni, effettuate in base a un decreto del Pm Toscano che autorizzava la ricerca di ogni elemento utile per le indagini, saranno ora vagliati dallo stesso Pubblico ministero.

Successivamente, le difese dei tre indagati, rappresentate dagli avvocati Marco Campora e Marino Capone, potranno contestare il decreto di convalida del Pm Toscano.  I legali  lavorano già,  al ricorso al Tribunale del  Riesame per il dissequestro di cellulari e Pc, avvenuto durante il secondo blitz dei carabinieri , venerdì  scorso in serata presso abitazioni  e studi di fur indagati. Intanto silenzio tombale sulla vicenda in municipio.  Eppure nel weekend  si è  svolta  una riunione di maggioranza, in cui il consigliere comunale coinvolto nell’inchiesta degli appalti risultava assente. Nel frattempo  l’opposizione  chiede a gran voce che il sindaco  Festa “faccia chiarezza per il bene della città in consiglio comunale”.

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