Comune di Avellino, falso in bilancio del 2013: Tutti assolti

Tribunale Avellino

Falso in bilancio 2013, tutti assolti “perchè il fatto non costituisce reato”.  Il Tribunale di Avellino, in composizione monocratica e presieduto da giudice Elena Di Bartolomeo, ha  assolto il dirigente comunale, Gianluigi Marotta per il quale il pubblico ministero aveva chiesto due anni di reclusione, pena sospesa. Assoluzione  anche per l’assessore comunale Angelina Spagnuolo e per tre revisori contabili. Tra 90 giorni  si conosceranno le motivazioni della sentenza.

 

Per Marotta, dirigente comunale, chiesti  due anni di reclusione, pena sospesa, dal pm Luigi Iglio. Mentre dal pubblico ministero invocata l’assoluzione per “mancanza dell’elemento soggettivo” per l’ex assessore  Spagnuolo e i membri del collegio dei revisori dei conti. Secondo l’accusa, i quattro non potevano essere a conoscenza dei parametri del deficit strutturale dell’ente.

 

“I pignoramenti e le procedure esecutive nel Bilancio 2013 non superavano i 90mila euro, quando la soglia per il Comune di Avellino era di 250mila euro”. A sostenerlo Marotta che, nel corso dell’esame in aula, chiarì le  accuse  mosse nei suoi confronti, dell’ex assessore comunale e dei revisori dei conti, difesi dagli avvocati Benedetto Vittorio De Maio, Carmine Danna, Luigi Petrillo, Raffaele Tecce, Giuseppe Saccone e Francesco De Beaumont.

L’inchiesta sulle presunte irregolarità nel bilancio dell’anno 2013 fu chiusa nel 2017 e ad avviso della pubblica accusa, sarebbe stato compiuto il falso per il mancato inserimento della voce pignoramenti nel documento contabile del 2013. Il caso fu sollevato già in sede di consiglio comunale dal capogruppo de «La svolta inizia da te» Costantino Preziosi che presentò un esposto negli uffici della Procura di Avellino. Denuncia nella quale venivano evidenziate una serie di inadempienze contabili.

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