Per Antonio Cava, detto “N’do’ N’do’”, arrivano altri due anni di carcere duro. Il 62enne ritenuto dall’ ’Antimafia ancora al vertice dell’omonimo clan, che opera nel Vallo di Lauro con il ruolo di promotore del sodalizio criminale insieme al defunto Biagio Cava, è attualmente detenuto dal 2006 in regime di 41 bis nel carcere de L’Aquila, dove sta scontando a 21 anni, 11 mesi e 15 giorni.
A firmare il decreto di proroga, sulla base di quanto accertato dalla Procura Nazionale Antimafia nonché dalla Procura Distrettuale Antimafia di Napoli e dalle forze dell’ordine, il ministro di giustizia Carlo Nordio. La proroga di altri due anni di regime di carcere differenziato si basa su nuove indagini che hanno appuratto che potrebbe mantenere contatti con l’esterno e con i membri del suo gruppo criminale. Questo è dovuto alla presunta attualità operativa del sodalizio, alle recenti scarcerazioni all’interno del clan Cava e al ruolo di leadership assunto da Antonio Cava dopo la morte del cugino Biagio Cava.
Il provvedimento firmato da Via Arenula potrebbe essere impugnato da Antonio Cava. Il caso sarà esaminato dai magistrati del Tribunale di Sorveglianza di Roma, che hanno competenza centralizzata sulle decisioni relative al regime di carcere duro.