Inchiesta Dolce vita, confermati gli arresti domiciliari per l’architetto Fabio Guerriero

Inchiesta Dolce Vita, confermati dal tribunale del Riesame  gli arresti domiciliari per l’architetto Fabio Guerriero. I giudici dell’VIII sezione hanno confermato la misura cautelare per l’architetto accusato insieme all’ex sindaco di Avellino Festa di concorso in corruzione per l’esercizio delle funzioni. Ha retto l’impianto accusatorio davanti al tribunale delle Libertà quello mosso dalla procura di Avellino, guidata da Domenico Airoma, nei confronti del libero professionista. Dunque sono stati ritenuti sussistenti gli indizi di colpevolezza nei confronti di Guerriero difeso da Marino Capone e Nicola Quatrano. Ora bisognerà attendere le motivazioni che dovrebbero essere depositate tra trenta giorni.

Guerriero e’ gravemente indiziato di concorso in corruzione nell’esercizio delle funzioni in concorso con l’ex sindaco di Avellino Gianluca Festa, che ha scelto il ricorso “per saltum” in Cassazione. In aula il pm Vincenzo Russo, ieriaveva depositato l’interrogatorio di uno degli indagati dell’ultimo filone (non raggiunto dalla misura cautelare o interdittiva) ed una serie di documenti che sono stati acquisiti nel corso delle perquisizioni eseguite dai Carabinieri del Nucleo Investigativo e dai militari della Gdf presso la Procura di Avellino nel giorno dell’esecuzione delle nuove misure cautelari.

Mentre l’ex sindaco di Avellino, ha scelto  dio non presentare istanza al Riesame, bensì il ricorso diretto in Cassazione per impugnare la seconda misura cautelare emessa il 10 luglio scorso .Per Festa già e” prevista una prima discussione in Cassazione a settembre davanti ai giudici della VI Sezione Penale, per la prima ordinanza cautelare  emessa , il 18 aprile scorso, dal gip del tribunale di Avellino Giulio Argenio su richiesta della Procura.  Festa – difeso da Luigi Petrillo – sarà dunqueristretto  ai domiciliari almeno fino al prossimo 18 settembre quando si discuterà  il primo ricorso davanti alla Suprema Corte  contro la prima cautelare  efirmata dal giudice per le indagini preliminaridel tribunale  di Avellino

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