Udinese-Avellino (Coppa Italia Frecciarossa), Pazienza: «A Udine non sarà una festa»

Udinese-Avellino (Coppa Italia Frecciarossa), Pazienza: «»
Credit: Sandro Montefusco

PAZIENZA PRIMA DI AVELLINO-UDINESE – Conferenza stampa alla vigilia di Udinese-Avellino per mister Michele Pazienza. Si gioca per i trentaduesimi di Coppa Italia Frecciarossa. La vincente sfiderà, il prossimo 25 settembre, la vincente di Salernitana-Spezia. Queste le dichiarazioni del mister biancoverde.

Verso Udinese-Avellino, le parole di Michele Pazienza

COME INTERPRETARE LA PARTITA? – «Di sicuro non è una festa. Andremo a Udine giocandoci l’opportunità di giocare contro un avversario di Serie A. Sarà una partita vera, dove proveremo a fare il massimo per passare il turno consapevoli delle difficoltà. I ragazzi l’hanno conquistata sul campo e per questo devono giocarla al meglio. Sceglierò la formazione migliore».

LA CONDIZIONE DEL GRUPPO – «Nella gara di domani qualcosa cambierò ma non tanto. Voglio fare delle valutazioni. Nella gara di Coppa Italia di Serie C, in base alle situazioni e alla condizione, farò altre valutazioni».

L’AUTOSTIMA – «La precedente sfida ci ha dato delle indicazioni importanti dal punto di vista fisico. Il risultato ci ha dato molta autostima. Stesso discorso vale per la partita di domani. Le difficoltà saranno maggiori rispetto alla gara contro la Juve Stabia».

LA COMPETIVITÀ DI GORI – «Gori è uno di quei calciatori che si ritroverà ad avere la competitività con i compagni di reparto. Così come tutti gli altri compagni. È successo con Ricciardi che ha alzato bandiera bianca ancor prima di cominciare. Mi aspetto che tutti i miei calciatori accettino la volontà di giocarsi il posto. È la strada giusta per costruire qualcosa di importante. Siamo in una piazza importante e quando un calciatore accetta Avellino sa che deve lottare per mantenere il posto. Questa è la mentalità che mi aspetto di rivedere nei miei ragazzi. Redan arriverà, ma dobbiamo parlare anche di Russo, Patierno, Gori e Vano. La società ha avuto la forza di mantenere un calciatore come Patierno. Ora sta a me fare le scelte e sta ai calciatori accettarle».

L’IMPIEGO DI RUSSO – «Russo ha ben capito quanto sia importante per questa squadra e in questa piazza. Lo dimostra il fatto che a lui basta giocare solo mezz’ora per dare il suo apporto. Quest’anno ha fatto il ritiro, le amichevoli. È un calciatore per noi importante. L’ha dimostrato».

L’EMOZIONE DI TORNARE A UDINE – «Sarà emozionate tornare in una città, contro un club che mi ha dato la possibilità di esordire in Serie A. Sarò sempre grato alla famiglia Pozzo, ai tifosi e alla piazza perché ero un ragazzino e mi hanno accolto come uno di loro. Tornarci da allenatore è ancora più emozionante».

LA DIFESA – «C’è da fare un’altra operazione a livello numerico. Ci manca un braccetto, possibilmente mancino. Oltre al gol, contro la Juve Stabia abbiamo subito delle situazioni che vanno registrate. Abbiamo analizzato gli errori, ci dobbiamo lavorare alzando l’attenzione in alcune situazioni».

LA FASE DI NON POSSESSO – «Nella strategia della fase di non possesso faremo qualcosa di diverso rispetto alla Juve Stabia».

SOUNAS E D’AUSILIO INSIEME? – «Sono due giocatori che possono giocare insieme. Uno mezzala destra, l’altro a sinistra».

L’AVVERSARIO – «Sono una squadra fisica, con calciatori forti. Abbiamo visto delle situazioni per cercare di prepararci al meglio. Hanno calciatori tecnici sulla linea della trequarti. Hanno un riferimento offensivo molto fisico. Dobbiamo stare attenti».

IL CASO TARANTO E CATANIA – «Non so cosa stia succedendo. Sono situazioni e problemi che dovranno risolvere loro. Noi dobbiamo restare concentrati su noi stessi».

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