Inchiesta Dolce Vita, la Cassazione scarcera l’ex sindaco Festa

Avellino - Gianluca Festa

La Cassazione scarcera dopo 153 giorni Gianluca Festa. I magistrati della Sesta Sezione Penale hanno disposto la scarcerazione  dagli arresti domiciliari  l ex sindaco di Avellino  detenuto agli arresti domiciliari dallo scorso 18 aprile e raggiunto il 10 luglio da una nuova misura per reati che vanno dal peculato alla corruzione nell’esercizio delle funzioni.

Non è ancora nota la motivazione per cui i giudici della Suprema Corte hanno disposto l’annullamento. Nell’ udienza di oggi difensori (gli avvocati Luigi Petrillo e Dario Vannetiello) hanno presentato una serie di motivi legati in particolare alla inutilizzabilita’ delle intercettazioni sia telefoniche che ambientali e soprattutto con il trojan, ma anche a vizi legati alla stessa sussistenza delle esigenze cautelari.

. Il procuratore generale della Cassazione Silvia Salvadori aveva invece chiesto l’annullamento per la sola vicenda dei concorsi e invece il rigetto nel resto dei ricorsi dei difensori. Ovviamente sarà necessario comprendere i motivi della decisione dei giudici  romani e quale delle varie eccezioni e vizi evidenziati nei ricorsi del penalista Luigi Petrillo e in quelli con nuovi motivi dpositati dal penalista Dario Vannetiello.

Le motivazioni della sentenza si conosceranno al deposito della sentenza entra trenta giorni. Ma nella sostanza i giudici della sesta sezione della Corte di Cassazione hanno ritenuto non più necessaria la restrizione della libertà personale.

Era una delle richieste formulate dai legali difensori, Dario Vannetiello e Luigi Petrillo, che hanno  posto questioni di legittimità non solo  sull’utilizzo delle intercettazioni e chiesto alla Corte di esprimersi sui singoli reati nella udienza odierna cominciata alle 14, durata un’ora e mezza, a cui è seguita la camera di consiglio.

Festa era agli arresti dallo scorso 18 aprile e il 10 luglio era stato raggiunto da una successiva misura cautelare per peculato e corruzione nell’esercizio delle funzioni nell’ambito dell’inchiesta “Dolce Vita”.
“Ho atteso 154 giorni questo momento. La giustizia alla fine prevale sempre. Da domani di nuovo insieme a voi!” questo il commento a caldo postato sui social da Gianluca Festa in serata.

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