Disordini festa scudetto Napoli, archiviate le accuse per 9 tifosi ell’Avellino

Tribunale Avellino

 Disordini durante la festa dello scudetto del Napoli ad Avellino, il gip del tribunale  di Avellino ha disposto l’archiviazione a carico dei nove tifosi appartenenti  alla Curva Sud “per infondatezza della notizia di reato”. Gli ultras difesi dall’avvocato Fabio Tulimiero,  Alfonso Laudonia, Gerardo Santamaria e Nicola D’Archi erano accusati   di pubblica intimidazione, violenza privata rapina e danneggiamento. 

Ora i difensori procederanno ad inoltrare l’istanza di revoca del Daspo al Questore di Avellino, a cui spetterà  valutare  l’eventuale conferma  o l’ipotetico di ritiro del divieto.

Il Gip ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Avellino, per cui dalle indagini svolte dalla Digos consistite nella visione dei filmati provenienti dal sistema di videosorveglianza presenti nelle aree interessate dai fatti, dalle querele sporte dalle vittime, dall’analisi dei dispositivi mobili sequestrati a luglio ai nove indagati non sono emersi elementi utili ai fini dell’esercizio dell’ azione penale.

I disordini risalgono alla serata del 4 maggio del 2023, quando un gruppo di supporter del Napoli, percorrendo a bordo di auto e ciclomotori ,viale Italia ad Avellino, sventolando bandiere e vessilli degli azzurri, furono destinatari di   intimidazioni da parte di soggetti appartenenti ai tifosi della curva sud.lUna ventina di persone, tutte incappucciate, bloccò le autovetture e i ciclomotori dei tifosi del Napoli, strappando le bandiere della squadra partenopea e colpendo con le aste delle stesse bandiere e con calci le auto dei tifosi in festa.

Le immediate attività investigative coordinate dalla Procura della Repubblica di Avellino e delegate alla Digos  permisero di acquisire, nella quasi immediatezza dei fatti, una serie di video realizzati da privati cittadini e pubblicati sul web, oltre che le immagini estrapolate dai sistemi di video sorveglianza pubblica e privata presenti in zona che documentavano le varie fasi dell’aggressione.

Dalla successiva analisi delle immagini, dall’escussione di altre persone informate sui fatti, gli investigatori arrivarono  all’identificazione di nove  persone, destinatari di perquisizioni domiciliari e veicolari disposte dall’Autorità Giudiziaria a luglio del 2023.

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