Restano senz’acqua per il secondo giorno consecutivo i ventimila abitanti di Montoro, il secondo centro più popoloso della provincia di Avellino.
L’ordinanza del sindaco, Salvatore Carratù, è scattata in seguito all’allarme lanciato da Arpac e Asl per la presenza di tetracloroetiline superiore alla soglia consentita rilevata nella condotta adduttrice. Si è in attea del responso delle analisi che Alto Calore, la spa che gestisce ed eroga il servizio, ha affidato ai laboratori dell’università”Federico II di Napoli, e di quelle che la Asl ha affidato all’Arpac.
Tra le cause dell’inquinamento viene valutata l’ipotesi del cattivo funzionamento dei carboni attivi che filtrano l’acqua dal pozzo adduttore, ma più complessivamente si teme l’aggravamento della contaminazione della falda dovuta allo sversamento degli scarichi industriali derivanti dalle concerie presenti in zona.
“Montoro è ricaduta nel vortice mostruoso delle falde acquifere inquinate da solventi chimico-conciari, a causa di (im)prenditori insensati e criminali che per decenni hanno sversato nel fiume Solofrana e nei terreni circostanti, rendendo le falde acquifere mortali per la salute pubblica. È scattato ieri mattina lo stop all’uso dell’acqua corrente su tutto il territorio comunale di utilizzo della risorsa idrica destinata al consumo umano. Lo ha reso noto l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Salvatore Antonio Carratù tramite l’ordinanza n. 192”. Lo afferma il deputato di Avs Francesco Emilio Borrelli. “Troviamo inammissibile – continua Borrelli – che nel 2024 si possa consentire a farabutti e inquinatori di avvelenare le nostre acque. Il superamento dei valori sarebbe stato riscontrato non solo prima del trattamento, ma anche successivamente ai filtri 1 e 2, e nell’acqua in uscita verso il centro urbano. Per questi motivi, è stato emanato divieto per la popolazione a non poter ingerire l’acqua corrente, né tantomeno è consentito l’utilizzo per il lavaggio e la preparazione degli alimenti. Un duro colpo per le attività private e commerciali – bar e ristorazione – dell’intero comune. Chiediamo un intervento urgente alla Procura e al Ministero mentre noi interverremo a tutti i livelli sovra comunali per fermare questo scempio che danneggia la salute, l’economia e l’ambiente del territorio. Ecco a cosa porta la deregulation ambientale. Questi non sono industriali ma solo criminali”.