Di Guglielmo, lettera aperta al ministro Fazio

Di Guglielmo, lettera aperta al ministro Fazio

Dopo l’annuncio della doppia iniziative legale (ricorso al Tar ed esposto alla Procura) del comune di Bisaccia contro la regione Campania e per bloccare il piano ospedaliero, i cittadini dell’Alta Irpinia da mesi in campo contro la chiusura dell’ospedale Di Guglielmo in una lettera aperta chiedono l’intervento del ministro della Salute, Ferruccio Fazio. Ecco il testo della missiva:
“Ora che è finita l’attesa ed è stato ufficializzato il piano di rientro del disavanzo unitamente a quello operativo-attuativo, risulta chiara l’opera temporeggiatrice svolta dai vari protagonisti della politica e non, nonché la vera volontà politica che era ed è quella di chiudere l’ospedale di Bisaccia. Anche se increduli e diffidenti abbiamo seguito la volontà dei nostri Sindaci nel voler perseguire la via istituzionale che a tutt’oggi dobbiamo constatare inutile, offensiva ed oltraggiosa della loro dignità personale e di conseguenza di tutte le popolazioni che rappresentano. Insieme con senso civico e responsabilità abbiamo rivendicato il diritto alla salute minacciato dal vostro insulso piano, pazientemente abbiamo protestato e presentato le nostre considerazioni in merito al piano suddetto, dichiarando innanzitutto, visto le ragioni del disavanzo, di non voler pagare per delle colpe non nostre, argomentando sulle nostre condizioni e necessità, presentando la richiesta che l’Ospedale “G. Di Guglielmo” di Bisaccia sia l’OSPEDALE TERRITORIALE fornendo tutto ciò che riguarda l’assistenza e la cura dei cittadini, integrato – completato da un vero PRONTO SOCCORSO atto a fronteggiare le urgenze, stabilizzare e trasferire e/o indirizzare i pazienti a seconda delle specifiche esigenze; nonché prospettando soluzioni:
a)- il riconoscimento dello “STATUS DI ZONE E POPOLAZIONI DISAGIATE” (similmente a quello riservato alle isole) e quindi, per Voi, conseguentemente avere la possibilità di decidere in deroga a quanto stabilito finora (supportata anche dalla deliberazione del Consiglio della Provincia di Avellino);
b)- conseguentemente alle ragioni del disavanzo, la richiesta, quale Ente locale, di riconoscimento dello “STATUS DI VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE”, con la possibilità di usufruire per utilizzo sociale dei beni confiscati a queste.
Ad eccezione della protesta, tutto presentato per iscritto.
Egregi signori (quelli che hanno potere decisionale), la vostra scorrettezza sia personale sia istituzionale è esemplare, certo in modo negativo (visto che i governanti dovrebbero dare esempio di rettitudine, educazione civica, sensibilità, ecc.): nella P.A. ricevendo istanze per iscritto è prassi consolidata rispondere con lo stesso mezzo ma voi non avete ritenuto opportuno e non vi siete degnati di farlo se non verbalmente.
Ci è stata riferita solo verbalmente la vostra decisione di non riconoscerci nulla di quanto da noi su richiesto. Siamo convinti che tra le ragioni che vi spingono a nascondervi dietro le parole (oggi dette, domani negate) vi sia la consapevolezza che un documento scritto, adeguatamente motivato, relativo alla vostra decisione sarebbe stato da noi impugnato in via legale, perché contrario ai dettami della Costituzione ed ai principi dello Stato Sociale ancora in essere che, seppur ad economia mista, ritiene suo dovere:
– intervenire in campo economico per ridurre le differenze fra i suoi cittadini;
– tutelare i gruppi più svantaggiati. Ovviamente faremo anche presente la diversità di trattamento esistente tra noi ed alcune isole, in favore delle quali è attualmente riconosciuta un’espressa deroga. Viene da domandarsi quali siano le ragioni che inducono alla creazione di due realtà così sperequate; forse vi sono diritti acquisiti intoccabili, interessi particolari (clientelari – camorristici) da salvaguardare e/o sol perché il turista in vacanza porta soldi freschi la sua salute è più importante di quella della nostra gente che quotidianamente lavora nelle nostre terre convivendo con avversità naturali, disoccupazione, emigrazione, ecc.?
A questo punto, stanchi di essere maltrattati, arrabbiati, offesi, delusi dalla vostra MALAPOLITICA e dai POLITICI (passati e presenti), per il futuro speriamo ancora in un mondo migliore, stiamo valutando seriamente di distaccarci dalla regione Campana, creando una nuova regione o inserendoci in una di quelle a noi confinanti.
Sicuramente sarete orgogliosi e fieri di spingerci a ciò.
Quali Cittadini dell’Alta Irpinia, come anticipato nelle nostre precedenti, non accettiamo assolutamente la vostra logica di privilegio dei numeri sulle vere necessità, di importanza vitale, delle persone ed esprimendo fermamente tutto il nostro dissenso contrasteremo l’attuazione di detto piano con tutte le nostre forze. Ora che vi è stata l’ufficializzazione del piano, vi anticipiamo che il primo passo che faremo è quello di ripresentare l’istanza di incostituzionalità alla Corte Costituzionale.
Certo siamo coscienti e consapevoli di non avere una gran forza (circa 60.000 ab – 1000 kmq) per opporci ai vostri aberranti disegni ma, per averla, nella nostra semplicità ed umiltà chiediamo aiuto (convinti che non ce lo negheranno) al “Movimento dei Movimenti” in tutte le sue svariate componenti di diversa ispirazione politica e sociale, quale popolo della non violenza, della sensibilità e solidarietà per noi veri valori di democrazia e quindi li invitiamo ad unirci a noi con iniziative di qualsivoglia natura atte a contrastare ed indurre alla rivisitazione e riscrittura di tale piano.
Ringraziamo la Stampa e TV locali per l’opera sin qui svolta ma ora crediamo sia il momento di insistere in modo più incisivo e chiediamo se possibile come avvenuto per altri eventi significativi di aiutarci in un modo specifico: formulare un Appello / Manifesto con raccolta di adesioni da poter successivamente presentare a sostegno delle nostre rivendicazioni.
“Aiutateci a far sentire la nostra voce, a dare voce a chi non ce l’ha”
Egregi “Signori della Politica”, di nuovo responsabilmente sentiamo il dovere di invitarvi e diffidarvi formalmente ad emettere con urgenza un comunicato ufficiale scritto che tenga conto di quanto indicato in questa lettera. Di attivarvi affinché siano trovate soluzioni idonee al riconoscimento del nostro diritto di Tutela della Salute avvertendovi che, qualora persistesse la volontà di chiusura da parte vostra, si alimenterebbe lo stato di disagio e l’esasperazione dei cittadini con conseguenze poco prevedibili; con la presente sin d’ora chiediamo che vi vengano addebitate le relative responsabilità oggettive e consequenziali”.

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