Franzese, Pisaniello: “costretto moralmente” a dimettersi

Franzese, Pisaniello: “costretto moralmente” a dimettersi

“E i fulmini a ciel sereno diventano sempre più numerosi. Come volevasi dimostrare”. E sì, perchè nella vicenda dei Giovani Democratici avellinesi interviene anche il dirigente regionale Valerio Pisaniello. “Esprimo innanzitutto la mia più sincera solidarietà al compagno Mariano Franzese “costretto moralmente” alle dimissioni dalla segreteria provinciale dei GD. Conosco Mariano dai tempi della Sinistra Giovanile e posso garantire la sua indubbia eticità e la sua alta moralità per la dedizione politica e per l’impegno profuso verso la nostra organizzazione.
Purtroppo i problemi sono evidenti ed incombenti. Qualcosa non ha funzionato e continua a non funzionare. Questo continuo e forzoso metodo “centralista” e “antidemocratico” che sta caratterizzando i GD avellinesi inizia a dare i suoi frutti, anzi le sue “erbacce”. Erbacce nate da un terreno contaminato dal più alto tasso di gestione “reazionaria” e “populista” insita in quell’organizzazione che dovrebbe essere fautrice del più moderno ed alto riformismo italiano. La situazione è chiara, fin troppo, e lo si evince nell’apertura della nota di risposta della segreteria provinciale: “Costretti a rispondere a mezzo stampa, nonostante avessimo gradito che il confronto fosse rimasto interno alla nostra organizzazione”.
E già, come a dire che i panni sporchi si lavano in famiglia ! Vedete ancora una volta si evince quell’intolleranza al pluralismo democratico che caratterizza questa classe dirigente classificandola come una delle più conservatrici mai avute nella breve storia dei Gd e credo nei movimenti di provenienza. Tutte queste vicende – continua il dirigente regionale – stanno portando alla “deriva quella nave che iniziò a perdere acqua” qualche mese fa. L’esclusione dalla segreteria di una realtà riconosciuta nel nostro partito ( i mariniani), il rimpasto dell’esecutivo provinciale con la mia esclusione – in rappresentanza della sezione più grande dell’Irpinia quella di S. Martino V.C. – forse perchè “voce scomoda” e ribelle a questo sistema “unilaterale” ed, infine, la perdita di un valido elemento come il compagno Franzese, dimostrata che, oggi come oggi, la classe dirigente dei Gd avellinesi ha fallito.
Allo stato attuale i Gd si sono ridotti ad essere un organo “monocratico” e “conservatore” con il più sacro organo decisionale reso “virtuale”: la direzione. Mariano era il delegato ai circoli – delega vuota di contenuto per l’accavallamento di competenze con il responsabile dell’organizzazione e con quella degli enti locali – e denuncia l’inesistenza di “alcune” realtà locali, quelle che dovrebbero essere la linfa vitale, la “base”, della nostra organizzazione. Concordo ed è sotto gli occhi di tutti. Oggi Avellino, il nostro capoluogo di provincia, non ha una classe dirigente cittadina. Il totale fallimento ! Si continua a non prenderne atto.
Credo che queste politiche “neoconservatrici” stanno man mano portando a quei risultati che io, in prima persona, ho intravisto fin dall’inizio. Ma sono fiducioso e sono consapevole della presenza di dirigenti competenti nei Gd attuali. Solo non capisco tale assoggettamento e silenzio. Ed è per questo che invito quella parte “matura” e “sana” dell’organizzazione ad uscire da questo “sonno populista” per amore dell’organizzazione, per amore della politica intesa come “nobil arte”. E’ ora di scoprire le carte e portarle democraticamente alla luce del sole, per dimostrare che la ragione trionferà prima o poi, come, del resto, gli sbagli sfociano, inevitabilmente, nella “crisi” attuale. Tutto viene a galla, non resta che prepararci”. Un dibattito aspro quello che sta colpendo i GD avellinesi, al prossimo congresso – previsto in primavera – ce ne saranno delle belle.
L’attuale organizzazione avrà del filo da torcere dall’ala “ribelle” che sembra in continuo aumento.

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