Ancora niente fondi, Cooperative sociali onlus in agitazione

Ancora niente fondi, Cooperative sociali onlus in agitazione

Monta la protesta delle cooperative sociali onlus della provincia di Avellino a causa della mancanza di copertura finanziaria regionale per i servizi erogati a favore dei piani di zona degli ambiti A2, A3, A6 e A7. Da oggi è cominciato infatti lo stato di agitazione dei lavoratori interessati. Gli oltre 1500 operatori, che assistono ben 5000 cittadini sparsi negli oltre cento comuni d’Irpinia, sono decisi a sospendere la loro quotidiana attività in caso di mancata risposta e sensibilità delle istituzioni interessate.
Allo scopo di trovare una soluzione condivisa al problema, che si ricorda riguarda pagamenti afferenti a prestazioni già erogate, l’Unci e la Uil-Fpl chiedono a nome delle cooperative aderenti un incontro con l’assessore provinciale alle politiche sociali Del Mastro e i coordinatori dei piani di zona sociali allo scopo di costituire un tavolo di confronto e collaborazione. Le oltre venti cooperative interessate, da anni, svolgono sul territorio servizio di assistenza agli anziani, ai disabili e ai minori.
Gestiscono, infatti, l’assistenza domiciliare, il trasporto dei diversamente abili, i centro socio-educativi per minori per disabili, le ludoteche estive, centri per la prima infanzia, le comunità per i minori, l’assistenza specialistica scolastica. La mancanza di copertura finanziaria rende di fatto impossibile gestire un servizio così vasto e complesso. Negli ultimi mesi le stesse cooperative hanno già anticipato il pagamento delle prestazioni agli operatori e coperto le spese di gestione, a fronte di un mancato pagamento che risale all’inizio dell’anno. In alcuni casi la mancata copertura finanziaria risale addirittura allo scorso anno.
La situazione è divenuta insostenibile, tanto che gli operatori alle condizioni attuali non sono più disponibili a lavorare, senza dimenticare che si tratta di cooperative senza scopo di lucro, senza quindi né capitali né dividendi. Le cooperative esprimono solidarietà ai piani di zona sociali e agli ambiti, ma non intendono aspettare oltre. In caso di mancata risposta al nostro appello, dal prossimo 12 ottobre saranno sospesi parte dei servizi, garantendo, per un esclusivo senso di responsabilità, i soli servizi essenziali.

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