Metalmeccanico, Cicchella: serve aiuto da politica e istituzioni

Metalmeccanico, Cicchella: serve aiuto da politica e istituzioni

“Si parla di ‘terrorismo sindacale’, eppure abbiamo analizzato solo numeri sui quali abbiamo fatto alcune considerazioni. Spesso leggiamo di nuove produzioni – motore bicilindro, motore in alluminio. Oggi leggiamo di circa 20 miliardi di investimenti e di un motore di piccola cilindrata. Finalmente abbiamo risolto un problema, sappiamo che non dobbiamo più chiedere tavoli istituzionali, non dobbiamo più recarci a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico perché tutto si può fare ad Avellino, anzi basta leggere la stampa, accendere la televisione, leggere i siti d’informazione per conoscere ogni volta una storia nuova di qualcuno che si è sostituito all’Amministratore Delegato di Fiat”. E’ quanto afferma il segretario provinciale Ugl-Metalmeccanici, Giovanni Chicchella.
“Resta di fatto che i lavoratori della Fma, della Ceva (tra un mese Fma come sono stati assunti a suo tempo) dell’Astec, della Logi Service da oltre due anni lavorano sette-otto giorni al mese, non maturano ferie, festività, tredicesime. E’ vero che si passa da un regime di Cassa Integrazione Straordinaria a quella Ordinaria ma non dimentichiamo che ad oggi non c’è un piano industriale per la Fma di Pratola Serra. Come già abbiamo affermato non più di qualche settimana fa, sappiamo in modo informale che per il triennio 2011-2013 la Fiat ha previsto solo 300 giorni di lavoro. Speriamo che dalla Straordinaria alla Ordinaria non si passi nuovamente alla Cassa Integrazione Straordinaria e che i lavoratori non saranno costretti a sentire qualche altra storiella come per esempio che in Fma si produrranno motori per navicelle spaziali extraterrestri. Speriamo che i lavoratori della Saira non facciano la stessa fine della Cablauto, che in Valle Ufita si continui a produrre autobus visto che in Italia c’è un’invasione di prodotto estero. Speriamo che il polo ferroviario campano diventi realtà e quello nazionale inerente all’alta velocità riprenda il progetto così come era stato previsto. Speriamo che il settore del movimento terra abbia una giusta collocazione produttiva nazionale: su queste problematiche abbiamo bisogno della politica, di quelle istituzioni chiamate a difendere il proprio apparato industriale e risolvere i problemi del territorio. Questo è l’aiuto che vogliamo dalla politica, dalle istituzioni e dagli industriali”.

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