Scuola, Gd e FdS in piazza contro la riforma Gelmini

Scuola, Gd e FdS in piazza contro la riforma Gelmini

“I Giovani Democratici della Provincia di Avellino e la Federazione degli Studenti accolgono con favore l’appello lanciato dall’UDS nell’assemblea di mercoledì 29, alla quale hanno partecipato tutti i soggetti del centrosinistra e, di conseguenza, scenderanno in piazza compatti per la mobilitazione studentesca dell’8 Ottobre contro la cosiddetta “riforma” del Ministro Gelmini”. E’ quanto fa sapere il responsabile alla comunicazione della segretaria provinciale Gd di Avellino, Adriano Maselli.
“L’incontro, voluto fortemente dall’UDS, ha messo insieme Libera, Legambiente, SeL, Giovani Democratici ed FdS; che insieme ai sindacati FIOM, FLC e FIL, numerose altre associazioni ed organizzazioni politiche, leveranno la voce contro l’ennesimo tentativo da parte di questo Governo a trazione leghista, di minare e demolire il nostro sistema scolastico, con l’evidente scopo di favorire i privati e magari le scuole di “regime” in stile Adro.
Così la Fds – “Hanno definito Riforma Epocale la legge Gelmini, il più grande licenziamento di massa della storia italiana, 132.000 lavoratori della scuola in tre anni; o ancora il ritorno al grembiulino, il tetto del 30% di alunni stranieri per classe o il limite di 50 assenze per anno. Ci dicono che era necessario il ritorno al “rigore”. 
 Non possiamo accontentarci. Siamo una generazione che scende in piazza per chiedere di poter studiare e per rivendicare un accesso sostenibile al futuro. Dobbiamo essere l’avanguardia che vola più in alto degli altri. Spiegare che non avrebbe senso “aggiustare” una scuola che si regge sul modello Gentiliano semplicemente restituendole gli 8 miliardi tagliati e riassumendo i docenti licenziati. Alla logica del cacciavite, proposta nel 2008 per “smontare” la riforma Moratti dobbiamo contrapporre la logica del “bulldozer”. Demolire la scuola vecchia, che ormai ha di buono le buone pratiche e la buona volontà di alcuni presidi, insegnanti e studenti che sanno sfruttare l’autonomia scolastica, e costruire la scuola del terzo millennio.
Non siamo economisti, non diremo noi dove trovare le risorse; sappiamo solo che tutti gli studi di settore dicono che l’investimento nella conoscenza paga molto di più di ogni altro. Pensiamo che quell’investimento oggi lo debba fare uno Stato che si trova davanti ad un bivio: investire e scommettere sul futuro o tagliare e difendersi da questo. Pensiamo che si debba fare una VERA riforma della scuola, iniziando a dare a tutti i bambini e le bambine il diritto alla scuola dell’infanzia, ripristinare i moduli con le compresenze alla scuola elementare.
Insegnare davvero l’inglese a scuola,visto che oggi imparare l’inglese è un investimento che costa alle famiglie e che ingrassa istituti privati. Pensare una scuola media che serva davvero ad incoraggiare i ragazzi ad approfondire i loro interessi e li indirizzi verso una consapevole scelta di scuola superiore, magari dopo un biennio unico che non gli faccia sentire il peso di una scelta fatta troppo presto. Ripensare la scuola superiore. Ripensare a cosa insegna e a come lo si insegna. Oggi la quantità di cose che si imparano a scuola diminuisce sempre di più. Crediamo che la scuola dovrebbe insegnare a sfruttare tutte le opportunità che offre il web, crediamo che internet possa essere uno strumento di apprendimento migliore e più libero di un qualsiasi manuale scolastico.
Crediamo in una didattica liberata dalle lezioni frontali che occupano quasi tutto il tempo scuola e in una scuola superiore che sia laboratorio di conoscenze, che consenta ricerche ed approfondimenti per gli studenti. Una scuola che investa sulla formazione permanente, anche dei docenti. Una scuola i cui spazi non chiudano mai, per offrire un luogo pubblico che possa liberare gli studenti, offrendo pari opportunità a tutti, uno spazio in cui possano studiare, fare sport, teatro, in cui possano navigare in internet, uno spazio in cui ritrovarsi e in cui poter passare il tempo emancipati dalle loro differenze economiche e dalla società della televisione che gli insegna cosa amare, cosa odiare, cosa comprare”.
In questa direzione va il monitoraggio già avviato dalla FdS e dai GD tra alcune scuole della Provincia di Avellino, in particolare della Valle Ufita. Una soluzione che si affianca al sit in di protesta della UDS, contro le scelte scellerate degli orari delle corse scolastiche, non compatibili con i quadri orari delle scuole; e contro la sospensione delle agevolazioni economiche per gli studenti “pendolari”. Da questi punti partiremo per ricostruire la nostra scuola”.

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