Cave,Filca Cisl: vertenza ancora non risolta. Lavoratori in ansia

Cave,Filca Cisl: vertenza ancora non risolta. Lavoratori in ansia

“Esiste una vertenza importante e non ancora risolta per il settore estrattivo sul territorio irpino. Nonostante lo stato di preoccupazione dei lavoratori e dei sindacati abbia avuto già risonanza più volte all’opinione pubblica, sono diverse realtà industriali dirette e dell’indotto del settore estrattivo interessate dal fermo delle attività”. Così in una nota Michele Barbone e Giovanni Lo Russo, della segreteria provinciale della Filca Cisl di Avellino.
“L’ultima situazione ha visto la sospensione delle attività per la cava di argilla ubicata nella valle caudina, centro di produzione di materia prima per aziende operanti nella trasformazione e produzione di laterizi. L’indotto lavorativo rischia di fermarsi interessando le attività di trasporto e di estrazione insieme ad altre imprese satelliti con l’apporto di servizi e forniture. Il danno economico sarà maggiore se si considera la perdita per il territorio irpino di una importante produzione locale di fornitura di materiale edile.
E’ una questione che interessa il polo argilla in Valle caudina con le imprese Ilas Alveolater srl e Latermont srl, il polo gesso in Ariano Irpino e Val Fortore con la Cementi Ariano srl e la Gessificio Cardinale snc e le cave di materiali inerti in Valle Ufita, Baronia e Alta Irpinia con importanti realtà aziendali quali Iuliano srl, Cavir srl e Calcestruzzi Ufita srl, 3R srl e tante altre più piccole attività collegate al mondo estrattivo.
Alla base di tutto v’è la legge regionale n. 14 del 6 novembre 2008 secondo la quale, nei tempi di applicazione del Piano regionale delle attività estrattive, la Regione Campania autorizza fino al 30 giugno l’esercizio delle cave, dopodiché è ragionevole prevedere il blocco delle attività, con almeno duemila lavoratori che rischiano il posto di lavoro. La maggiore difficoltà consiste nell’adeguamento delle realtà estrattive alle nuove normative che sono restrittive e categoriche nei parametri di operatività.
Il Genio civile di Avellino e di Ariano Irpino hanno bloccato le attività. Presso incontri comunali, in Provincia e con il Prefetto unitamente al genio civile di Avellino, Ariano e regionale, è emerso che se da un punto di vista tecnico si confermerebbe la chiusura delle cave se non vi fosse un fortissimo intervento di adeguamento, solo una volontà politica potrebbe intervenire per attenuare un impatto devastante per l’economia estrattiva e per l’indotto. Attraverso un tavolo istituzionale presso la prefettura di Avellino, si è verificato l’iter amministrativo per la regolarizzazione delle aziende interessate, l’identificazione dei soggetti che a livello regionale seguiranno tutta la procedura a partire dal 1 luglio 2010 e l’individuazione di ogni percorso utile al prosieguo delle attività estrattive e il mantenimento dei livelli occupazionali.
Sono in corso più conferenze dei servizi in fase ancora interlocutoria. La Filca Cisl rimarrà vigile sugli sviluppi affinché si diano risposte positive ai lavoratori, all’indotto e alla salvaguardia dell’importante realtà economica irpina del settore estrattivo”.

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