Commissione di garanzia Pd, Lallone contro Russo

Commissione di garanzia Pd, Lallone contro Russo

“Alla fine in barba alle tante invocate regolarità da parte di Carmine Russo, cavalcando lamentii vari, conditi con minaccie di lasciare i lavori e non comparire più, l’ex segretario dei Ds, coaudiato da supporter vari, è riuscito nel suo intento, quello di farsi eleggere presidente della commissione di garanzia, incarico che anelava da tempo, per il quale ha rischiato anche atteggiamenti a dir poco ridicoli”. Lo dice in una nota Emma Lallone che fa parte della commissisione di garanzia del Pd. “Secondo una prassi di correttezza politica – aggiunge – fu proposto ai bersaniani la presidenza, unanimamente ci fu il placet sul nome di Bruno, passando e accettando tutti le surroghe che erano venute a crearsi. Ma per essere sempre corretti, coerenti e non legati forzatamente a un ruolo, a fronte della difficoltà di Carmine Russo ad accettare tali accordi, ci siamo pronunciati affinchè si ritornasse all’assemblea per regolarizzare le surroghe e per eleggere una nuova commissione in base al regolamento regionale, durante l’ultima riunione Russo prima di abbandonare i lavori sposò quest’ultima soluzione. La notte porta consiglio,e oggi con un colpo di mano, il buon Russo viene eletto presidente, con la palese assenza dell’area bersani. Resta da chiederci: essendo Russo un componente di maggioranza, probabilmente di notte, gli hanno fabbricato su misura una componente di minoranza”.

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