Tagli ospedali, Gallicchio: da Napoli non torneremo a mani vuote

Tagli ospedali, Gallicchio: da Napoli non torneremo a mani vuote

“I nodi sono arrivati tutti al pettine e questa volta non si può rimandare la soluzione”. Con queste parole Pasquale Gallicchio, consigliere comunale di Bisaccia e dirigente provinciale del Partito Democratico commenta la manifestazione che si terrà domani a Napoli a difesa della sanità irpina ed in particolare degli ospedali di Bisaccia e S.Angelo dei Lombardi.
“Quanto sta accadendo – afferma Gallicchio – conserva in sé un significato importante. Da Bisaccia, dopo sei mesi serrati di resistenza al piano ospedaliero e di un mese di occupazione sul tetto dell’ospedale che continua nonostante tutto, prende il via una delle vicende più interessanti che investe tutta la provincia di Avellino: “la vertenza Irpinia”. E’ soltanto una delle tante tappe che ci aspettano. Basti pensare al lavoro, ai trasporti, allo sviluppo, alle scuole e a tanti altri servizi che rischiano di essere cancellati soltanto perché il criterio di riparto premia le zone più densamente abitate della regione Campania, penalizzando così i nostri paesi che con gli anni continueranno a spopolarsi”.
Tornando alla questione sanità l’esponente del Pd mette in evidenza come sia importante la tappa di protesta sotto le finestre del palazzo della Giunta regionale. “In tutti questi mesi – sottolinea Gallicchio – la questione dell’ospedale di Bisaccia è stata prima evitata poi portata sui tavoli della politica perché siamo riusciti a far maturare in maniera sinergica la consapevolezza politico-istituzionale e quella della protesta popolare. Molto importante è stata e continua ad esserla la vicinanza della chiesa con il Vescovo Franco Alfano, il quale con i suoi interventi e la sua presenza, anche a Napoli, ha rafforzato lo spirito e la dignità di un territorio. Un merito particolare anche ai sindacati che hanno spinto molto sull’acceleratore della protesta, supportando la nostra lotta e contribuendo a farla diventare irpina.
Il nostro è stato un continuo crescendo che ora non può che culminare in un risultato che deve essere quello di mantenere aperto l’ospedale di Bisaccia e potenziarlo. Altre cose non saranno accettate. La nostra posizione resta quella della richiesta della deroga come del resto è stata già adottata per alcuni ospedali della Campania, soprattutto per le isole e zone costiere. La mia opinione però, è quella che Bisaccia debba avere l’emergenza con un PSAUT, una osservazione breve e la degenza medico-chirurgica di supporto al pronto soccorso e per interventi programmati. Dopodiché si potrà riempire la struttura di altri servizi. Soltanto così garantiremo un vero diritto alla salute in Alta Irpinia”.
Sulla questione dei posti letto Gallicchio prova a ritracciare una soluzione già avanzata in altri incontri. “Già in altre occasioni ho avanzato una proposta contenuta del resto a pagina 72 del piano ospedaliero che parla di un aumento, nel momento dell’adozione dei piani attuativi, del 10 percento dei posti letto attribuiti alla singola disciplina nell’ambito della nostra provincia. Altra soluzione praticabile, ma questo coinvolge e chiede solidarietà agli altri ospedali della provincia, sarebbe quella che ogni struttura rinunci a pochi posti letto per poter fare in modo che Bisaccia abbia il suo ospedale.
Questo permetterebbe di non sforare i posti letto totali destinati alla provincia di Avellino e non far sforare la spesa, tanto cara al ‘collegio dei ragionieri’ Tremonti, Caldoro e Florio. Per intenderci Città Ospedaliera, Ariano Irpino, Solofra ci stanno a rinunciare, intendiamoci tra tutte e tre le strutture per un totale di posti letto che va dai dieci ai venti posti di chirurgia e medicina per far rinascere Bisaccia? Oggi il quadro per i tre ospedali è questo per i posti letto di medicina generale e chirurgia generale: Moscati: medicina 39 – chirurgia 41; Solofra: chirurgia 25 – medicina 25; Ariano Irpino: chirurgia 25 – medicina 25. Con il nuovo piano ospedaliero il quadro non cambierebbe né per Solofra e né per Ariano Irpino, soltanto il Moscati salirebbe da 39 di medicina a 56 e da 41 di chirurgia a 54.
Chiedo a tutti, è meglio trasferire oggi qualche posto letto a Bisaccia, oppure condannare 70 mila persone a spostarsi con tutte le ricadute negative dovute a distanze e difficoltà di trasporto verso Avellino, Solofra o Ariano Irpino che nei tempi di percorrenza dall’Alta Irpinia distano: Avellino un’ora di autostrada, Solofra un’ora e mezza e Ariano Irpino ben quaranta minuti?Molti rinunceranno a curarsi e questo non lo possiamo permettere, ecco perché a Napoli oltre a rappresentare tutta la nostra rabbia, rinnoveremo l’impegno a difendere la nostra Irpinia”.

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