Inchiesta P3, Mancino sentito dai pm di Roma

Inchiesta P3, Mancino sentito dai pm di Roma

“Ho sempre difeso la riservatezza dell’attività giudiziaria e non intendo venire meno a questo criterio”. Ha detto così l’ex vice presidente del csm, Nicola Mancino, al termine della sua deposizione davanti agli inquirenti della Procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta P3. Lo riferisce l’agenzia di stampa Apcom. Mancino è stato ascoltato come persona informata sui fatti. Per circa un’ora ha risposto al pm Rodolfo Sabelli ed al procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, rispetto ai suoi rapporti con Pasquale Lombardi, geometra in passato applicato come giudice in alcune commissioni tributarie, in carcere da giugno proprio per il suo coinvolgimento nell’indagine. In alcune intercettazioni Lombardi aveva detto di avere incontrato Mancino per ottenere la nomina di Alfonso Marra a presidente della Corte d’Appello di Milano. Interrogato dai pm Lombardi aveva successivamente negato di aver avuto contatti con l’allora vicepresidente del Csm. Lo stesso Mancino ha dichiarato in passato che Lombardi lo avvicinò in due occasioni parlandogli della nomina del presidente della Corte d’Appello di Milano: una volta quando si recò da lui per invitarlo ad un convegno della sua associazione nel mese di novembre dello scorso anno e una volta al termine della cerimonia per l’inaugurazione dell’anno giudiziario in Cassazione. Mancino in diverse dichiarazioni pubbliche, nei mesi scorsi, ha chiarito e difeso la sua scelta in favore di Marra: “Ma davvero qualcuno può pensare che mi sia fatto condizionare nella mia scelta, dalle pressioni di un geometra estraneo dai problemi della magistratura?”.

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