Truffa da 4 milioni di euro, arrestato 47enne irpino

AVELLINO – Nella nottata di oggi un’ordinanza di custodia cautelare in carcere ha posto termine alla spericolata carriera finanziaria di un promotore finanziario di Altavilla che, negli ultimi cinque anni era riuscito a raccogliere risparmi per oltre 4 milioni di euro, in danno di centinaia di risparmiatori irpini. Atteggiamento affabile ed amichevole, abbigliamento d’alta moda, parlantina sciolta ma forbita e soprattutto la promessa di lauti interessi (sino al 10% della somma investita), erano lo specchietto per le allodole che ha consentito a tale S.R., 47enne nato ad Altavilla Irpina, di guadagnarsi nel tempo la fiducia di centinaia di persone, onesti cittadini che hanno voluto credere in quell’investimento tanto fruttuoso, magari anche perché ammaliati dai primi cospicui interessi riscossi dall’amico che già aveva investito.
In realtà il suddetto S.R. (che sin dal luglio 2005 non era più iscritto all’albo dei promotori finanziari previsto dalla legge), decidendo di “investire” letteralmente una certa somma nell’operazione agli inizi aveva effettivamente corrisposto lauti interessi ai primi investitori ma solo ed unicamente allo scopo di diffondere sempre più la vera e propria chimera di un facile guadagno e potersi così creare un nome nell’ambiente, un contesto sociale di piccoli risparmiatori irpini.
In realtà, secondo un modello di frode che gli addetti ai lavori definiscono SCHEMA PONZI e con una tipologia truffaldina che ormai è entrata di diritto nella letteratura dell’illecito finanziario, ferma restando la corresponsione degli interessi ai primi risparmiatori, i pagamenti ai successivi investitori erano in realtà alimentati dalle somme introitate da altre persone ammaliati dal suddetto S.R., spesso sulla scia della soddisfazione dei primi risparmiatori.
Ma nel luglio 2009 il meccanismo di frode comincia a scricchiolare ed i primi risparmiatori decidono di rivolgersi alle Fiamme Gialle e di denunciare il tutto. Gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Avellino, dopo i primi riscontri, rilevavano la sussistenza di ipotesi penalmente rilevanti ed investivano della trattazione la Procura della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo irpino.
Da quel momento l’attività d’indagine, coordinata dalla dr.ssa Maria Luisa Buono, si svolge nel massimo riserbo, con una meticolosa ricostruzioni di movimentazioni finanziarie, con approfonditi accertamenti e pazienti riscontri anche al di fuori dell’Irpinia (in particolare nelle province di Avellino, Napoli, Salerno, Benevento e Messina, con proiezioni anche nel comasco, in Svizzera, nella Repubblica di San Marino).
Al termine delle indagini, definita nel suo complesso OPERAZIONE CHIMERA proprio per l’illusione che veniva fatta balenare agli ignari risparmiatori, venivano raccolti elementi tali da configurare ipotesi di truffa aggravata e continuata, esercizio abusivo della raccolta del risparmio, appropriazione indebita ed anche riciclaggio, in danno di centinaia di risparmiatori che avevano affidato a S.R. i risparmi di una vita.
La conclusione degli accertamenti di polizia giudiziaria confermava la fondatezza degli elementi e confermavano le fattispecie di reato ipotizzate: venivano pertanto richieste specifiche misure cautelari, sia di natura personale (ordinanza di custodia in carcere per S.R.) che a carattere reale (sequestro dei beni frutto dell’illecita attività). Ottenuti i provvedimenti dal G.I.P. presso il Tribunale di Avellino, gli uomini agli ordini del tenente colonnello Gerardo Nocera, davano corso alle preliminari ricerche ed ai primi appostamenti per non “mancare il colpo”. L’operazione doveva scattare nella mattinata di ieri ma il principale responsabile si trovava in Como, convocato presso la Guardia di Finanza per essere sentito quale testimone, a volte il caso, proprio in relazione ad un’altra analoga indagine, quella relativa all’IBS FOREX, l’operazione che di recente aveva avuto riflessi anche in irpinia con l’esecuzione di altri provvedimenti cautelari.
Il principale responsabile veniva quindi monitorato per tutto il tragitto di ritorno e nella notte, all’atto del suo rientro presso l’abitazione di residenza in Altavilla Iprina, dichiarato in arresto. Contestualmente altre pattuglie del Nucleo di Polizia Tributaria, appena avuta notizia dell’avvenuta notifica dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, mentre i colleghi accompagnavano S:R. presso gli uffici di via Pontieri, davano esecuzione alle altre ordinanze misure cautelari (a carattere reale) sottoponendo a sequestro preventivo d’urgenza i beni che erano stati ricondotti, a seguito dell’attività d’indagine, alla raccolta abusiva del risparmio posta in essere, ancorché gli stessi fossero stati intestati fittiziamente a stretti familiari, nei cui confronti, ovviamente, scattava la denuncia per riciclaggio.
In particolare, mentre il suddetto S.R. veniva condotto alle prime ore dell’alba di oggi, presso l’istituto penitenziario di Bellizzi, venivano sequestrati un appartamento sito in Salerno, aziende agricole con relativi fondi coltivati a vigneto ed un fabbricato rurale ivi insistente siti in Altavilla Irpina e Ceppaloni nonché un conto corrente bancario acceso a nome di S.R. presso un istituto di credito del capoluogo irpino.

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