Gestione acqua, il Pd attacca il centrodestra

Gestione acqua, il Pd attacca il centrodestra

Il Partito Democratico condanna la strumentalità e la confusione di ruoli che l’iniziativa del centrodestra ha scatenato nell’ATO Calore Irpino. Atto scorretto ed incomprensibile che derogava dal percorso istituzionale intrapreso dall’ATO con la conferenza dei servizi deliberata dal tavolo istituzionale. L’assemblea del 18 Novembre avrebbe rappresentato l’ennesima illegittimità di un percorso per l’affidamento “in house” che deve essere invece ineccepibile proprio alla luce della sentenza della Corte Costituzionale. Il 44% dei presenti, raggiunto anche a stento con numerose deleghe multiple illegittime ed affidate a consiglieri di amministrazione dell’Alto Calore, la cui presenza in tale assemblea risulta incompatibile proprio ai sensi del Regolamento emanato dal governo per l’affidamento “in house providing” previsto dalla legge Ronchi e con la presenza di sindaci PD e di altri che in assemblea avevano palesemente espresso contrarietà all’iniziativa. Il PD fin dal Marzo scorso ha mantenuto con correttezza la posizione sulla gestione pubblica dell’acqua. Avevamo evidenziato che le guerre scatenate per 6 mesi nell’Alto Calore potevano essere scontate oggi. Era inutile impadronirsi di un Società pubblica sul filo dell’ultimo “acquisto”, provocando solo i ritardi che oggi paghiamo per l’impugnativa della legge regionale sull’acqua pubblica da parte del centrodestra. Ancora una volta sono evidenti i danni causati da chi, negli anni, con affari e consulenze inutili ha determinato solo sperperi di danaro pubblico per affermare il proprio potere padronale. Le posizioni del PD sono state coerenti ferme e dirette a determinare equilibrio territoriale con Benevento e salvaguardare gli altri piccoli gestori esistenti, ed oltrettutto condivise in assemblea da diversi primi cittadini anche di schieramenti politici diversi per tutelare le proprie comunità, senza sottoporsi a conte o prevaricazioni. Nella prima conferenza dei servizi dell’ATO, dove sono state manifestate posizioni critiche dagli altri gestori, riferite soprattutto alla sentenza della Corte, è già risultata determinante la posizione del comune di Avellino e degli altri sindaci PD che hanno ribadito anche in quella sede la scelta della gestione pubblica con l’invito a convocare al più presto il tavolo istituzionale allargato ai due presidenti di provincia ed ai sindaci di Avellino, Ariano e Benevento A questo punto occorre abbassare i toni e lavorare tutti per un identico obiettivo mantenere la gestione pubblica dell’acqua nell’ATO Calore Irpino. Non abbiamo bisogno di richiami alla coerenza, piuttosto siamo preoccupati di chi tentando di perseguire scorciatoie danneggia una società importante come l’Alto Calore Servizi che dovrà invece giocare un ruolo di primo piano quale gestore dell’ATO1.

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