Sviluppo, Nappi: Avellino sia da riferimento per la provincia

“Il Piano strategico costituisce una grande opportunità per creare le condizioni migliori affinché le risorse messe a disposizione per lo sviluppo possano determinare in Irpinia concrete occasioni di crescita. Abbiamo particolarmente apprezzato l’iniziativa assunta dalla Provincia di Avellino che ha promosso un dibattito con l’intento di mettere a confronto i soggetti istituzionali che potranno, a vario titolo, incidere sulle scelte che si dovranno adottare nei prossimi mesi. Abbiamo preso atto, tuttavia, dell’esclusione dall’assise dei consiglieri regionali eletti in questa provincia; una decisione di per sé tanto immotivata quanto illogica se si considera il ruolo cruciale che la Regione giocherà nell’assegnazione e nel riparto dei fondi”. È quanto scrive in una riflessione pubblicata da ‘Il Mattino’ il capogruppo di Noi Sud nel consiglio regionale della Campania, Sergio Nappi.
“E’ evidente, invece, – scrive Nappi – che la pianificazione strategica assolverà in pieno alla sua funzione nella misura in cui riuscirà collegialmente a sancire dei criteri, a stabilire delle priorità, condividendo una visione dello sviluppo basata su un’ onesta contestualizzazione. Non si può prescindere, infatti, da un’obiettiva analisi della realtà infrastrutturale e dalle reali prospettive di realizzazione di alcune opere in virtù delle quali occorre stilare il piano. Si corre il rischio, altrimenti, di orientare le risorse economiche a disposizione su opere che non potranno assolvere alle funzionalità per le quali saranno realizzate in quanto inserite in contesti privi di quelle realizzazioni necessarie alla loro operatività”.
“Puntare sulla logistica, – aggiunge l’ex sindaco di Monteforte Irpino – in particolare sulla piattaforma in Valle Ufita – per molti la panacea per tutti i mali dell’Irpinia – , costituisce di per sé una “rotta” senza alcun dubbio ambiziosa, per certi versi lungimirante, ma realizzabile e poi funziona bile unicamente se implementata in concomitanza con altre opere infrastrutturali dalle quali ne sarebbe inesorabilmente dipendente. Come possiamo immaginare che possa esprimere al meglio le sue potenzialità una piattaforma in Valle Ufita senza il “supporto” dell’Alta Capacità che – al netto degli illusionismi – vive al momento solo sulla carta e per la cui realizzazione occorrono tempi medio lunghi?”
“Il collegamento ferroviario Napoli-Bari – spiega Nappi – con il corridoio 1 può fungere da servizio alla retroportualità di Salerno che, passando per Avellino, immette in rete anche la sua aria industriale di pianodardine. La realizzazione della Grottaminarda- Lioni –Contursi, attraversando quella parte della nostra provincia priva di utile viabilità, metterebbe in comunicazione i due assi autostradali Napoli – Bari e Salerno – Reggio Calabria, paralleli ai due corridoi di alta capacità 1 e 8; a questa va affiancata la realizzazione dell’asse viario Valle Caudina – Pianodardine. E’ solo così che le aree interne della nostra provincia e del Mezzogiorno possono diventare un ponte di collegamento tra l’Europa e il Medio oriente e l’Europa e l’Africa. E’ in questo modo che la piattaforma in Valle Ufita diventerebbe un nuovo snodo di interscambio con straordinarie occasioni di sviluppo per tutta l’Irpinia”.
“Chi ha la responsabilità di pianificare – aggiunge il consigliere regionale – non può non tenere conto che, se la piattaforma non è sostenuta da queste infrastrutture, si corre il rischio di costruire un’enorme cattedrale nel deserto, tanto imponente quanto del tutto inutile. Si punti, allora nell’immediato, sul recupero della città di Avellino ad un ruolo di riferimento in quanto capoluogo della Provincia, optando per la banda larga, la realizzazione di un centro I-Tech a Pianodardine che metta in rete le istituzioni con il mondo dell’impresa”.
“Insomma, – conclude il consigliere regionale di Noi Sud – il Piano strategico sia lo strumento per garantire a tutta l’Irpinia una concreta possibilità di sviluppo e per gettare le basi di nuove e più ambiziose implementazioni. Siamo convinti che non debba essere ridotto ad una joint venture tra gli interessi di pochi e, per quanto ci riguarda, ci adopereremo ad ogni livello per sventare questa eventualità”.

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